Zalando apre il suo magazzino in Italia

La piattaforma del settore della moda apre il suo primo magazzino satellite fuori dalla Germania e sceglie l'Italia per il potenziale del suo eCommerce.
La piattaforma del settore della moda apre il suo primo magazzino satellite fuori dalla Germania e sceglie l'Italia per il potenziale del suo eCommerce.

Se invece che nei ruggenti anni Cinquanta si volesse raccontare il paradiso delle signore nel 21° secolo, questo non sarebbe più un luogo fisico da visitare, ma avrebbe l’aspetto di un sito web. E probabilmente quel sito sarebbe Zalando. La piattaforma online del settore della moda, un gigante da tre miliardi di fatturato l’anno nato in Germania e fino ad oggi completamente tedesco sia nella mente che nel corpo, ha aperto il suo primo magazzino satellite in Europa, scegliendo l’Italia. Se l’eCommerce italiano stava cercando una dimostrazione delle sue potenzialità, l’ha appena trovata al casello Broni-Stradella (Pavia) sulla A21.

Il nuovo cuore logistico di Zalando è una struttura di 20.000 mq che entro la prossima primavera si alzerà su tre piani. Vi lavoreranno sue due turni circa 175 persone con picchi di 350 per supportare le fasi di grande stoccaggio e spedizioni corrispondenti alle presentazioni delle nuove collezioni, durante il periodo di saldi e quando cambia bruscamente il clima (dal caldo al freddo e viceversa). È la punta più avanzata del fashion eCommerce, Giuseppe Tamola, country manager per l’Italia di Zalando, resterà sempre di stanza a Berlino però sa che questo centro segna un nuovo inizio.

Nella sua presentazione ai giornalisti, invitati dentro il magazzino per una visita tra scaffali e pavimenti luccicanti dove tutto ancora aspetta di partire, Tamola sottolinea il tanto lavoro fatto sull’e-shop, particolarmente personalizzato nella versione italiana, negli aspetti linguistici, nella facilitazione del reso (il punto di forza di Zalando), per ottenere il più possibile quell’effetto “camerino con un clic” che è il motto aziendale. Siccome l’Italia è un paese speciale, andava aggiunta la logistica:

Nei quattro anni trascorsi dal lancio di Zalando.it abbiamo visto l’entusiasmo dei consumatori italiani crescere costantemente. Il mercato italiano ha un grande potenziale e l’apertura di un magazzino dedicato ci permetterà di accelerare il percorso verso un livello di servizio superiore.

Giuseppe Tamola, 29 anni, ha studiato tra Milano e Copenaghen, ha lavorato nel retail in Danimarca e Italia prima di raggiungere Zalando nel 2011, prima occupando di customere service, logistica e pagamenti, in seguito diventando manager per l'Italia e dal 2014 anche per la Spagna. Tutta la parte amministrativa e di sviluppo di Zalando è a Berlino, e prima del centro di Stradella, anche la logistica.

Giuseppe Tamola, 29 anni, ha studiato tra Milano e Copenaghen, ha lavorato nel retail in Danimarca e Italia prima di raggiungere Zalando nel 2011, prima occupandosi di customere service, logistica e pagamenti, in seguito diventando manager per l’Italia e dal 2014 anche per la Spagna. Tutta la parte amministrativa e di sviluppo di Zalando è a Berlino. Prima del centro di Stradella, anche la logistica.

Consegne abbreviate di un giorno

Il primo effetto sui servizi si avvertirà nei tempi di consegna, abbreviati mediamente di un giorno.. Forse molte acquirenti neppure lo sanno, ma ogni volta che acquistano ad esempio un paio di scarpe queste attraversano il confine dalla Germania provenienti da uno dei tre grandi centri di distribuzione a Monchengladbach, Erfurt e Brieselang (un totale di 235 mila mq e 5.300 posti di lavoro) e arrivano a destinazione. Quando dalla prossima primavera partiranno da Stradella potranno raggiungere molto più velocemente le città del nord, la più vicina è Milano, rispettando comunque con ampio margine nel resto del paese la tempistica standard dei 3-5 giorni. Un passo avanti che cambierà in futuro anche i servizi premium che Zalando potrà eventualmente offrire una volta stabilizzatosi.

Già, perché Christoph Stark, vice presidente della Logistica di Zalando, anch’egli presente all’inaugurazione, tiene a precisare che quello italiano è a tutti gli effetti un progetto pilota:

Zalando sta investendo nell’espansione internazionale del nostro network logistico per valutare il valore aggiunto derivante da una maggiore vicinanza ai nostri consumatori. Questo progetto pilota segue le misure implementate nell’ultimo anno come l’accelerazione delle consegne a Parigi, i test di consegna in giornata in alcune città tedesche o la semplificazione della procedura di reso.

Perché l’Italia?

Zalando opera in 15 mercati del vecchio continente, ha 17,2 milioni di clienti attivi online, ai quali vende oltre 150 mila prodotti di 1.500 brand. La società fondata nel 2008 da David Schneider e Robert Gentz ha visto crescere il fatturato dei primi nove mesi del 2015 del 34,9% e taglierà il traguardo dei tre miliardi di euro, con ricavi cresciuti del 42,2% attestati a 713,3 milioni di euro. Per rapidità di crescita, profittabilità, solidità tecnologica e manageriale, Zalando è decisamente una forza impressionante, tanto che il suo obiettivo dichiarato, quello di diventare il multibrand retailer per scarpe, vestiti e accessori, suona realistico anche se ancora lontano. Perciò ci si chiede: perché proprio l’Italia? Cos’ha di speciale un paese di cui tanto spesso si parla a malincuore quando si tratta di eCommerce, di abitudine all’acquisto online? Giuseppe Tamola, che tra Bocconi e Whu School Copenhagen Business School deve saperne di più, e Matteo Bovio, anche lui un italiano a Berlino, lo riassumono in tre punti chiave:

  • Potenziale del fashion eCommerce. L’Italia è al 4% di commercio elettronico, ma c’è una conoscenza della moda che alza parecchio la propensione all’acquisto rispetto agli altri settori. Un effetto economico che ha una origine culturale.
  • Scontrino medio omogeneo al brand. Zalando vende soprattutto nuove collezioni a prezzi che interessano la fascia media di acquisto, la più ampia, che difficilmente supera i mille euro. Il mercato italiano è tradizionalmente così impostato.
  • Catalogo meno frastagliato. I clienti italiani di Zalando sono più prevedibili nei loro gusti. A parità di ordini, in Francia sarebbe indispensabile aumentare il numero di articoli stoccati in magazzino. In pratica, l’assortimento che Zalando sperimenta per la prima volta fuori casa è nel paese dov’è meno complicato immaginare cosa venderà, quali articoli andranno più forte.
Stradella, 15 dicembre 2015. Da sinistra: Giuseppe Tamola, Christoph Stark, vice presidente di Zalando Logistica, Alberto Birolini, business manager di Fiege Italia.

Stradella, 15 dicembre 2015. Da sinistra: Giuseppe Tamola, Alberto Birolini, business manager di Fiege Italia, Christoph Stark, vice presidente di Zalando Logistica.

Una partnership con FIEGE

Il modello scelto da Zalando per l’apertura di questo centro è una partnership. Il magazzino di Stradella è affidato a Fiege, una società di logistica, anch’essa di origine tedesca, che conosce bene il territorio italiano. Si tratta perciò di un servizio offerto da Zalando e permesso da Fiege, che assume tramite cooperativa i dipendenti e gestirà tutto adottando gli standard contrattuali di Zalando. È una forma ibrida che fa intuire come Zalando voglia muoversi con cautela in questa prima fase, puntando all’esperienza di un provider logistico esterno nonostante in Germania la casa madre invece faccia da sola coi suoi tre centri logistici, e un quarto che aprirà nella Germania del sud l’anno prossimo.

L’apertura di Stradella prevede tre fasi: lo stoccaggio delle merci, già iniziato e che proseguirà nei prossimi mesi; a gennaio ci saranno le prime consegne ai clienti dall’Italia, quindi anche l’outbound sarà completato; la terza fase, in primavera, gestirà anche i resi. Alla fine di queste tre fasi, il magazzino sarà diviso in due parti di 10.500 mq ciascuna, su tre livelli, con la possibilità dell’apertura di una terza parte di magazzino.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti