I Beatles in streaming, per Natale

Il catalogo musicale dei Fab Four in arrivo su alcune delle principali piattaforme di streaming, come Apple Music e Spotify, per la vigilia di Natale.
Il catalogo musicale dei Fab Four in arrivo su alcune delle principali piattaforme di streaming, come Apple Music e Spotify, per la vigilia di Natale.

Dal 1963 al 1969, i Beatles hanno rilasciato ogni anno un’edizione di “The Beatles’ Christmas Album”, una raccolta di messaggi natalizi registrati dal gruppo e destinati ai loro fan. Quale occasione migliore del Natale, dunque, per portare la musica della band in streaming? A quanto pare, l’intero catalogo dei Fab Four sta per fare il suo debutto ufficiale sulle principali piattaforme di streaming, comprese Apple Music e Spotify.

Ancora manca la conferma ufficiale, ma sembra che il lancio possa avvenire tra pochi giorni, più precisamente il 24 dicembre. Un bel regalo sotto l’albero per tutti gli iscritti e gli abbonati ai servizi interessati, che in questo modo potranno ascoltare senza alcun limite la produzione di quella che può essere a tutti gli effetti definita come la rock band più innovativa e rivoluzionaria del secolo scorso, capace di segnare l’evoluzione di un intero genere con un solo decennio di attività.

Le canzoni di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr, dunque, stanno per arrivare in streaming. Sarà un’occasione anche per chi, a causa di ragioni prettamente anagrafiche, fino ad oggi non ha avuto modo di conoscere dischi come “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, “Revolver” o “Abbey Road”: i più giovani potranno ampliare la propria cultura musicale, facendo uso di una tecnologia hi-tech per immergersi in atmosfere ed emozioni che i loro genitori hanno vissuto all’epoca su vinile o musicassetta.

Una precisazione: l’intera collezione degli album dei Beatles è già disponibile da tempo sui server di Pandora (servizio che di recente ha acquisito Rdio, non accessibile dall’Italia), ma la natura della piattaforma è differente rispetto a quella di Spotify o Apple Music, non trattandosi di un servizio on-demand. Non resta dunque che incrociare le dita, sperando che la voce di corridoio possa rivelarsi un’anticipazione fondata.

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