Una donna torna a vedere grazie a Cardboard

Dopo otto anni vissuti nel buio, una madre vede per la prima volta i suoi due figli grazie alla realtà virtuale e alla tecnologia di Google Cardboard.
Dopo otto anni vissuti nel buio, una madre vede per la prima volta i suoi due figli grazie alla realtà virtuale e alla tecnologia di Google Cardboard.

Una tecnologia può essere definita a tutti gli effetti una “buona tecnologia” solo quando riesce ad offrire reali vantaggi e benefici, non quando si limita a stupire con esercizi di stile fine a se stessi. Il filmato in streaming di seguito mostra quelle che sono le potenzialità della realtà virtuale, che vanno ben oltre la visualizzazione di ambienti a 360 gradi o le applicazioni videoludiche viste fino ad oggi.

Bonny è una donna affetta dalla malattia di Stargardt, una rara patologia ereditaria che colpisce la retina: causata dalla mutazione del gene ABCA4, provoca un accumulo di materiale di scarto nell’occhio che finisce per nuocere gravemente e irreversibilmente sui fotorecettori. Una condizione che le ha causato una cecità quasi completa negli ultimi otto anni. Ora, grazie all’impiego del visore Cardboard, è tornata a vedere il mondo che la circonda e, soprattutto, i suoi nipoti. A renderlo possibile una semplice applicazione chiamata Near Sighted VR Augmented Aid, che visualizza in tempo reale sul display dello smartphone quanto ripreso dalla fotocamera posteriore, aggiustando le immagini catturate in modo da renderle stereoscopiche.

Una soluzione semplice ed economica: un visore di questo tipo costa circa 20 dollari e quasi tutti ormai possiedono uno smartphone compatibile con le applicazioni VR. Il video mostra lo stupore di Bonny nel poter osservare ciò che la circonda e mentre legge per la prima volta un libro ai piccoli.

Sebbene non sia chiaramente specificato, è presumibile che la malattia le abbia causato una perdita della vista grave ma non totale, consentendole di vedere chiaramente solo a qualche centimetro di distanza. L’app in questione serve proprio a superare questo ostacolo: inquadra tutto ciò che si trova di fronte a chi indossa Cardboard e lo mostra in tempo reale sul display, posizionato appunto a brevissima distanza dagli occhi.

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