Jeff Bezos: perché Amazon non vende Chromecast

Il numero uno del gruppo di e-commerce spiega (anzi, ribadisce) le ragioni che hanno spinto l'azienda a togliere il dispositivo di Google dal catalogo.
Il numero uno del gruppo di e-commerce spiega (anzi, ribadisce) le ragioni che hanno spinto l'azienda a togliere il dispositivo di Google dal catalogo.

Su Amazon è possibile trovare e acquistare quasi tutto, in particolare nella categoria dei dispositivi elettronici. Tutto, ma non Chromecast (né Apple TV). La scelta di rimuovere i due prodotti dal catalogo è stata annunciata e resa effettiva nell’autunno scorso, giustificata dall’incompatibilità tra i device e il servizio Prime Video offerto dal gigante dell’e-commerce. Questa la motivazione ufficiale.

Nel corso degli ultimi tre anni, Prime Video è diventato una parte importante dell’offerta Prime. È essenziale che i lettori di contenuti multimediali in streaming che vendiamo siano in grado di interagire con Prime Video così da non creare confusione nei clienti.

Nei giorni scorsi Jeff Bezos è tornato sull’argomento, in occasione della Code Conference organizzata dalla testata Recode, fornendo qualche informazione in più per spiegare una strategia che prendendo in considerazione il successo commerciale di Chromecast potrebbe altrimenti risultare incomprensibile. La dichiarazione del CEO di Amazon non è del tutto esplicita: non si parla direttamente di accordi, né di dettagli economici, ma più genericamente di “termini di business” accettabili o meno. Bezos sottolinea che la reticenza ad andare più a fondo nella questione è dovuta al fatto che “Le discussioni private riguardanti il business dovrebbero restare private”.

Quando vendiamo questi dispositivi, vogliamo che il nostro player Prime Video sia presente a bordo e vogliamo che questo accada con termini di business accettabili. È sempre possibile integrare il player sui device. La domanda è: lo si può integrare con termini di business accettabili?

Un giro di parole forse poco chiaro, contorto, ma che fa riferimento al modello di business imposto da Google agli sviluppatori che vendono applicazioni e contenuti attraverso le proprie piattaforme. Il gruppo di Mountain View chiede una commissione pari al 30% sul valore della transazione, una quota ritenuta insostenibile da Amazon, che ai clienti Prime applica margini molto bassi e offre servizi premium come la spedizione gratuita dei prodotti. Le due realtà non hanno dunque trovato un accordo per portare Prime Video su Chromecast e, considerando che presto si daranno battaglia anche nell’ambito smart home, difficilmente lo faranno in futuro.

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