macOS Sierra: nuovo File System, ma app limitate?

Con il rilascio di macOS Sierra, Apple inaugura un nuovo file system, scalabile su tutti i device del gruppo: l'installazione di app, però, è limitata.
Con il rilascio di macOS Sierra, Apple inaugura un nuovo file system, scalabile su tutti i device del gruppo: l'installazione di app, però, è limitata.

A poche ore dall’annuncio del nuovo macOS Sierra, il sistema operativo per Mac presentato durante l’evento inaugurale della WWDC 2016, cominciano a circolare le prime indiscrezioni dagli sviluppatori. Dopo la lista di compatibilità abbastanza ristretta, emergono alcuni dettagli interessanti. Il primo relativo al nuovo file system, scalabile su tutti i dispositivi Apple, il secondo sulle modalità di installazione delle app. Dalle impostazioni di sicurezza, infatti, pare non sia più possibile installare software da developer non riconosciuti da Cupertino.

Il nuovo Apple File System, abbreviato in APFS, nasce per garantire una migliore performance sullo storage di tipo SSD e, non ultimo, ha come focus principale la crittografia. Molto simile in compatibilità con il precedente HFS+, la novità targata mela morsicata renderà più veloci le operazioni di lettura e scrittura e, nel mentre, renderà scalabile l’intera architettura su tutti i sistemi operativi targati mela morsicata. APFS, infatti, sarà condiviso dai Mac, dagli iPhone, dagli iPad, da Apple Watch e molto altro ancora.

Tra le possibilità incluse, un servizio di space sharing per la compresenza di più file system, la copia in scrittura dei metadata, feature di clonazione facilitata di file e cartelle, snapshot del disco, rapido ridimensionamento delle partizioni e molto altro ancora. APFS è disponibile da subito nella Developer Preview di macOS Sierra, ma verrà esteso al grande pubblico il prossimo anno, nel 2017.

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Mentre il nuovo file system sembra aver già convinto gli sviluppatori, un’altra feature di Sierra sta alimentando una certa preoccupazione fra gli appassionati. Così come riporta MacRumors, infatti, dalle opzioni di “Sicurezza e Privacy” del sistema operativo, infatti, è scomparsa la dicitura “Dovunque” per le applicazioni scaricate. In altre parole, almeno in teoria, Sierra potrebbe garantire solo l’installazione di software proveniente da Mac App Store o da developer ufficialmente identificati da Apple. Una questione che, per quanto aumenti la sicurezza del sistema operativo, rischia di escludere numerose app del tutto innocue di uso largamente quotidiano. Trattandosi della prima beta, tuttavia, non si esclude che l’opzione venga ripristinata in un successivo upgrade.

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