Opera desktop consumerà meno memoria

Le prossime versioni di Opera occuperanno meno RAM, grazie ad una tecnica che riduce la frammentazione della memoria e aumenta la velocità di accesso.
Le prossime versioni di Opera occuperanno meno RAM, grazie ad una tecnica che riduce la frammentazione della memoria e aumenta la velocità di accesso.

La software house norvegese ha pubblicato un interessante post sul blog ufficiale che descrive il funzionamento della Heap Compaction, una tecnologia sviluppata per ridurre il consumo di memoria da parte di Opera. Con la prossima versione 39 per desktop, gli utenti noteranno un significato miglioramento durante la navigazione, grazie alle varie ottimizzazioni implementate per il browser basato su Blink.

Un browser, come tutte le applicazioni, occupa spazio in memoria. Qualche volta questo spazio assume una dimensione importante e, in alcuni casi, la colpa è della cosiddetta frammentazione della RAM. In pratica ci sono sequenza casuale di “pezzi” di memoria usata e non usata di diverse dimensioni. L’allocazione dei singoli pezzi non avviene in maniera efficiente, causando quindi uno spreco di RAM. Per risolvere il problema, Opera ha aggiunto una fase di “pulizia” al motore di rendering Blink, denominata Heap Compaction.

La tecnica permette di riordinare la memoria e di ridurre il suo consumo, dato che la richiesta di RAM da parte del browser verrà effettuata allocando blocchi contigui. Ciò comporta anche un incremento della velocità di accesso. I test compiuti con alcuni siti popolari (New York Times, Gmail, Wikipedia e Amazon) hanno dimostrato che l’occupazione di RAM può essere ridotta di oltre il 50%.

Blink Heap Compaction

Opera lavora insieme a Google per migliorare ulteriormente la tecnologia che può essere applicata a tutti i browser basati su Blink, tra cui Chrome.

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