WhatsApp estende il supporto per BlackBerry e Nokia

WhatsApp ha esteso fino al 30 giugno 2017 il supporto per BlackBerry OS, BlackBerry 10, Nokia S40 e Nokia Symbian S60, cambiando la precedente scadenza.
WhatsApp ha esteso fino al 30 giugno 2017 il supporto per BlackBerry OS, BlackBerry 10, Nokia S40 e Nokia Symbian S60, cambiando la precedente scadenza.

WhatsApp è compatibile con diversi sistemi operativi, ma lo sviluppo delle app richiede tempo e denaro. L’azienda aveva quindi annunciato che l’app di messaggistica verrà aggiornata solo per le piattaforme mobile più popolari. Oggi però arriva una piccola rettifica al comunicato di fine febbraio: il supporto per BlackBerry e Nokia verrà prolungato fino al 30 giugno 2017. Non è chiaro tuttavia cosa ha spinto l’azienda a cambiare la scadenza precedente.

Molte software house hanno modificato la loro roadmap per seguire la rapida evoluzione dei sistemi operativi mobile. Quando WhatsApp è arrivata sul mercato, nel 2009, sul 70% degli smartphone venduti nel mondo erano installati Symbian e BlackBerry OS, mentre iOS, Android e Windows Phone avevano un market share complessivo inferiore al 25%. Sette anni dopo la situazione è completamente cambiata: Android e iOS formano un duopolio inattaccabile, mentre Symbian, BlackBerry OS e Windows Phone sono praticamente estinti. Tra l’altro le nuove funzionalità sono disponibili solo su Android, iOS e Windows 10 Mobile.

WhatsApp aveva comunicato che, entro la fine del 2016, sarebbe stato interrotto lo sviluppo delle versioni per BlackBerry OS, BlackBerry 10, Nokia S40, Nokia Symbian S60, Android 2.1/2.2, Windows Phone 7 e iOS 6. L’azienda ha ora aggiornato il post pubblicato sul blog ufficiale per segnalare che il supporto per BlackBerry OS, BlackBerry 10, Nokia S40 e Nokia Symbian S60 è stato esteso fino al 30 giugno 2017.

Chi possiede uno smartphone più vecchio (probabilmente pochi utenti) dovrà necessariamente acquistare un nuovo modello. WhatsApp potrebbe teoricamente rilasciare una versione Lite dell’applicazione, ma sarebbe un’inutile spreco di tempo e risorse, considerato che uno smartphone Android costa ormai meno di 60 euro.

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