Mirrorable: le prime piattaforme alle famiglie

Le prime scatole di Mirrorable, ideata da FightTheStroke e presentata al TedMed, sono state consegnate a Milano: un test di verifica di un'idea portentosa.
Le prime scatole di Mirrorable, ideata da FightTheStroke e presentata al TedMed, sono state consegnate a Milano: un test di verifica di un'idea portentosa.

Dei semplici scatoloni che si possono trovare in qualunque centro commerciale, dentro però c’è una strumentazione assolutamente preziosa e originale. Roberto D’Angelo ha preso uno di questi dal bagagliaio della sua automobile e l’ha consegnato, venerdì scorso, alla prima famiglia che testerà il Mirrorable, una piattaforma ideata per i bambini che hanno bisogno di una terapia riabilitativa. È il sogno che si concretizza, un altro passo dall’ideale al reale di Fight The Stroke.

Webnews ha già parlato poche settimane fa di MirrorAble, un progetto straordinario che si è meritato una fetta di attenzione al #Call4Brain 2016 al TED MED a Milano, evento che ha raccolto – oltre ai fighters legati a Francesca Fedeli e suo marito – medici, giornalisti, avvocati, studenti, per ragionare una intera giornata sul rapporto tra pazienti e medicina, mediato dalla tecnologia. L’incontro è stato condotto dal tema “What If…” di quattro video inediti di Ted Med (quelli di Jeremy Farrar, Emtithal Mahmoud, Bruce Schneier, Richard Cogan, rispettivamente un grande riformatore del sistema sanitario mondiale a confronto con l’epidemiologia, una rifugiata che usa la poesia come una medicina per il suo popolo, un esperto di riservatezza dei dati sanitari e uno psichiatra-pianista che ha tenuto una lezione su Gershwin). Una bella giornata che ha insegnato a ragionare sulla presenza dell’imperfezione nella natura come potenziale vitale, e sulle possibilità straordinarie dei big data per trovare soluzioni mediche altrimenti inimmaginabili da una singola persona, anche la più preparata. A tenere banco però è stata sicuramente la storia di Fight the Stroke e il lavoro lungo un anno che ha portato dal concetto all’oggetto.

Allenarsi, e migliorare, a casa

Il Mirrorable si basa su un’idea semplice, la terapia a casa, ma è complesso il mix di tecnologie che la consente: una piattaforma composta da un software disegnato sul bisogno dei bambini, con dei corsi che li stimolino a usare il corpo secondo il meccanismo dei neuroni specchio, un VoIP per mettere in collegamento due bambini che fanno i medesimi esercizi in tempo reale, un database remoto per raccogliere questi video e trarne delle istruzioni, un hardware che consenta tutto questo, cioè un piccolo computer col software preinstallato, una camera cinetica per catturare i movimenti dei bambini, un libro di istruzioni per loro e per i genitori, del materiale premio da consegnare ai bambini quando superano determinati obiettivi. In pratica, questi due coraggiosi e geniali genitori, insieme a un gruppo di sviluppatori e designer, hanno inventato un modello credibile di terapia domestica in grado di imparare da sé stesso e ottenere grandi vantaggi e risultati, venendo incontro alle famiglie. Quando lo guardi sembra solo un pacco di Natale, ma dentro c’è una rivoluzione, che parte da un fattore umano: Roberto e Francesca, alle prese coi problemi del figlio, hanno scavalcato le mura dell’indifferenza, convertito in sì i primi no della comunità scientifica, superato i limiti della loro stessa conoscenza, e oggi lavorano fermamente sul principio che aiutare sé stessi passa per l’aiutare gli altri nelle stesse condizioni.

Il futuro

Mirrorable ha certamente futuro, tanto che è già finita in una tesi universitaria. Però conta molto il presente, fatto di test, verifiche e aggiustamenti. Le raccomandazioni per le prime famiglie che useranno questa piattaforma sono basiche: lasciare acceso pc e camera, anche quando non si lancia il software, per catturare movimenti, per arricchire l’esperienza; attaccare il sistema alla televisione, così che ci sia adeguata distanza, si veda meglio e se il bambino chiude il computer il gioco prosegua comunque. A proposito di questi giochi, il primo “corso” installato è quello di magia, perfetto per stimolare la manipolazione dei bambini. «Peraltro i bambini vanno a scuola entusiasti di far vedere i trucchetti che hanno imparato», spiega Roberto. In futuro ne arriveranno altri, sempre più perfezionati grazie all’uso della piattaforma. La politica di Fight The Stroke è quella di evolvere un passo alla volta, ma le indiscrezioni sulle nuove idee sono entusiasmanti.

Un grande lavoro è stato fatto, ma non è certo finito, anzi. Lo sviluppo del progetto è consentito grazie al supporto di Vodafone Italia e la Fondazione Only The Brave di Renzo Rosso. Mirrorable non è giocoforza utilizzabile soltanto nella stretta cerchia per cui è stato pensato in via prioritaria, in ogni caso. Lo ha spiegato Francesca Fedeli durante la presentazione:

Mirrorable è pensato per bambini che hanno una disabilità permanente, ma questo significa che può aiutare anche chi ha subìto un trauma temporaneo, i genitori che tengono in braccio i loro bambini, e il numero passa da poche migliaia a molti di più. Inoltre, la piattaforma è di fatto un sistema di e-learning, quindi è ulteriormente scalabile e può riguardare milioni, se non miliardi, di persone.

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