iPhone: crescono gli acquisti di app dagli utenti

Nel 2016 è aumentata la spesa degli utenti iPhone in termini di applicazioni: vincono i giochi e l'intrattenimento domestico, per un ecosistema ricco.
Nel 2016 è aumentata la spesa degli utenti iPhone in termini di applicazioni: vincono i giochi e l'intrattenimento domestico, per un ecosistema ricco.

Quello di Apple si riconferma come un ecosistema particolarmente remunerativo, non solo sul fronte della vendita di dispositivi, ma anche su quello della distribuzione di software. Mentre iOS 10 continua la sua ascesa sul market share, nel 2016 è aumentata la spesa degli utenti iPhone per l’acquisto di applicazioni, con i giochi pronti a rimanere in prima posizione fra i titoli più amati dagli utenti. Una crescita, questa, destinata a nuovi traguardi nel corso del 2017.

Secondo quanto reso noto da SensorTower, società specializzata nell’analisi delle performance in ambito mobile, nel corso del 2016 l’utente medio di iPhone ha speso circa 40 dollari l’anno in applicazioni. Di questa somma, ben 27 dollari è stata dedicata ai giochi. Quello dei videogame è un ambito particolarmente fiorente per Cupertino e per gli sviluppatori di terze parti, considerato come nello stesso anno abbia determinato circa l’80% di tutti i guadagni di App Store, mentre la restante percentuale è suddivisa tra musica, intrattenimento domestico e social network.

Il dato davvero rilevante, tuttavia, deriva dalla crescita percentuale dell’intrattenimento rispetto all’anno precedente, un fatto che conferma come quello di software e servizi sia un settore sempre più fondamentale per il gruppo californiano. Rispetto al 2015, infatti, le app di questo genere sono balzate a un +130%, con Netflix, HBO Now e Hulu al top delle preferenze dei consumatori statunitensi.

Vi è, tuttavia, un piccolo rovescio della domanda: mentre cresce la spesa per le applicazioni, diminuisce però il numero di singoli titoli installati sul device in proprio possesso: da 35 del 2015 a 33 del 2016. Sembra, in altre parole, che gli utenti si stiano più focalizzando su contenuti di qualità, o mirati sulle loro esigenze, rispetto all’accumulo di quante più applicazioni possibili. Non si tratterebbe di una questione relativa allo storage dello smartphone, ormai in grado di conservare centinaia di app, bensì di una selezione specifica adottata dallo stesso consumatore.

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