Apple Music: in porto la rinegoziazione con Warner

Apple avrebbe aggiunto un accordo di rinegoziazione con Warner Music Group per la rinegoziazione delle royalties su Apple Music: dal 58 al 55% sul totale.
Apple Music: in porto la rinegoziazione con Warner
Apple avrebbe aggiunto un accordo di rinegoziazione con Warner Music Group per la rinegoziazione delle royalties su Apple Music: dal 58 al 55% sul totale.

Raggiunto l’accordo di rinegoziazione tra Apple e Warner Music Group, relativo all’acquisizione dei diritti di riproduzione in streaming per Apple Music. È quanto rende noto Bloomberg, citando delle fonti anonime vicine ai gruppi: la società di Cupertino è riuscita a ottenere royalties più basse per l’ascolto, a fronte della crescita della sua piattaforma musicale. Il gruppo californiano potrebbe ora ottenere analoghi accordi anche con le altre major discografiche.

Gli accordi di distribuzione per Apple Music, la piattaforma di streaming di Cupertino, sono in fase di rinnovo dopo il lancio avvenuto nel 2015. Così come già più volte ricordato nelle scorse settimane, il gruppo californiano ha cercato di concordare royalties d’ascolto più basse, non solo per investire maggiormente sul numero di abbonati, ma anche per allinearsi ad altri competitor del mercato, quali Spotify. Il primo accordo pare sia stato raggiunto con Warner Music Group, pronto a consentire la riduzione della porzione di guadagno dal 58 al 55% su base annuale.

Dopo anni di diffidenza, le principali case discografiche hanno finalmente abbracciato l’universo dello streaming, anche in considerazione di un 2016 in attivo e della conferma delle possibilità di crescita e di guadagno del settore. Secondo quanto reso noto, Warner Music Group avrebbe dimostrato soddisfazione per l’impegno di Apple in questi due anni, uno sforzo che ha portato il gruppo ad attirare più di 30 milioni di utenti paganti in poco più di 24 mesi. Una riduzione sulle percentuali, seppur minuta, permetterà a Cupertino di aumentare gli investimenti per l’espansione della piattaforma e la cattura di nuovi utenti, nonché di giocare ad armi pari con gli altri attori sul mercato.

Spotify, ad esempio, qualche mese fa è riuscita a ottenere una riduzione dal 55 al 52%, pur includendo una clausola che preveda la variabilità di tale percentuale in base alla performance degli iscritti paganti. Nel mentre, sempre secondo quanto riferito da Bloomberg, Apple potrebbe essere prossima a chiudere un contratto analogo anche con Sony.

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