Premio Nobel, ritmo circadiano e realtà virtuale

Il ritmo circadiano spiegato con la realtà virtuale: il progetto messo in campo da Nobel Media in partnership con il team al lavoro sul visore HTC VIVE.
Il ritmo circadiano spiegato con la realtà virtuale: il progetto messo in campo da Nobel Media in partnership con il team al lavoro sul visore HTC VIVE.

La scorsa settimana è andata in scena la cerimonia annuale per l’assegnazione dei Premi Nobel, durante la quale sono stati attribuiti riconoscimenti negli ambiti della fisica, della chimica, dell’economia e della medicina. A rendere ancor più interessante l’evento è l’annuncio di una partnership siglata dal team al lavoro sul visore HTC VIVE e Nobel Media, che va a inserirsi nel territorio della realtà virtuale.

L’obiettivo è quello di creare un’esperienza VR basata sui Nobel assegnati per la fisiologia e la medicina, intitolata The Circadian Rhythm e che accompagna lo spettatore in un viaggio all’interno del corpo umano, a livello cellulare, dove è possibile interagire con l’orologio biologico per meglio comprenderne il funzionamento. Viene illustrato il lavoro dei tre ricercatori che si sono aggiudicati il premio quest’anno per le scoperte inerenti i meccanismi molecolari che controllano il ritmo circadiano, termine impiegato nei campi della cronobiologia e della cronopsicologia per descrivere un ciclo caratterizzato da un periodo di circa 24 ore.

L’esperienza in realtà virtuale sviluppata consente a tutti di capire in che modo i vegetali, gli animali e gli esseri umani adattano il loro ritmo biologico in modo tale da sincronizzarlo con le fasi del giorno. Il rollout, sotto forma di applicazione, sarà avviato all’inizio del 2018. Queste le parole di Mattias, Fyrenius, CEO di Nobel Media, che così ha commentato l’iniziativa.

Insieme al team di HTC VIVE abbiamo creato un’esperienza VR unica della quale chiunque e in tutto il mondo potrà beneficiare. The Circadian Rhythm è l’ennesima grande dimostrazione di come le tecnologie emergenti, in questo caso la realtà virtuale, possano offrire esperienze impareggiabili e occasioni di apprendimento.

Un progetto che intende dunque sfruttare le potenzialità dei sistemi VR non ai fini dell’intrattenimento, bensì applicandole all’ambito dell’educazione. Un territorio esplorato in passato anche da Google, con l’iniziativa Expeditions indirizzata alle scuole.

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