Netflix: Q4 2017 da record, ma pesa il caso Spacey

Netflix conquista un nuovo trimestre da record, con un valore in borsa da 100 miliardi di dollari, ma pesa lo scandalo molestie attribuito a Kevin Spacey.
Netflix conquista un nuovo trimestre da record, con un valore in borsa da 100 miliardi di dollari, ma pesa lo scandalo molestie attribuito a Kevin Spacey.

L’aumento delle tariffe avvenuto nella seconda metà del 2017 non ha di certo spaventato gli appassionati. È quanto dimostrano gli ultimi risultati fiscali di Netflix, colosso dello streaming a livello internazionale, pronto a segnare un nuovo trimestre da record non solo con la crescita degli abbonati, ma anche con un traguardo speciale: quello dei 100 miliardi di dollari di valore in borsa. La società amministrata da Reed Hastings continua quindi a procedere a vele spiegate, per nulla spaventata dalla concorrenza di un mercato che sta diventando sempre più affollato.

Nel corso del Q4 del 2017, Netflix ha conquistato altri 8.33 milioni di abbonati, 1.98 dei quali all’interno degli Stati Uniti e ben 6.36 nel resto del mondo. Un successo nonostante il recente aumento delle tariffe, una scelta che non sembra aver minimamente scoraggiato il pubblico, dovuto soprattutto alla comodità di fruizione del servizio e alle numerose produzioni originali, molte delle quali già culto suoi social network.

Una posizione più che rafforzata anche e soprattutto a livello finanziario, dove Netflix ha conquistato nuovi record nel Q4: i ricavi raggiungono i 3.29 miliardi di dollari, con una crescita del 33% rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente, mentre l’utile arriva addirittura a 185.5 milioni di dollari, contro i 66.7 milioni del 2016.

I promettenti risultati del quarto trimestre del 2017 sarebbero potuti essere addirittura più alti, poiché sulle performance del gruppo sembra abbia influito lo scandalo che ha coinvolto Kevin Spacey, attore protagonista della serie autoctona “House of Cards”. La società ha infatti specificato di aver subito un cambio “inatteso” della propria performance, pari a 39 milioni di dollari, a seguito a una produzione originale che il gruppo ha “deciso di non portare avanti”. Sebbene durante il 2017 Netflix abbia cancellato diverse serie, il riferimento sembra essere palese al cult di “House of Cards”: sia dal punto di vista temporale, poiché le accuse di molestie all’attore statunitense sono state formalizzate proprio nell’ultimo quarto dell’anno, sia per l’elevato numero di spettatori che di licenze internazionali per la trasmissione su varie emittenti locali.

Nonostante questo, Netflix guarda con estremo ottimismo al primo trimestre del 2018, grazie anche a diversi contenuti che si stanno rivelando di grande traino, come “Stranger Things” e “The Crown”. Le previsioni parlano di 1.45 milioni di abbonati in più negli USA e 4.90 a livello internazionale, perfettamente in linea con l’andamento classico dei primi tre mesi dell’anno.

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