Dopo i vinili tornano anche i jukebox

Dopo il trionfo del vinile, tornano anche i jukebox: sempre più locali stanno richiedendo un esemplare, possibilmente vintage degli anni '50 o '70.
Dopo il trionfo del vinile, tornano anche i jukebox: sempre più locali stanno richiedendo un esemplare, possibilmente vintage degli anni '50 o '70.

Sono stati estremamente popolari tra gli anni ’50 e ’70, quando hanno fatto capolino praticamente in ogni esercizio pubblico, diventando vere e proprie icone di un’era. E oggi sono pronti a un ritorno trionfale, approfittando della seconda vita di cui sta meritatamente godendo il vinile: in poco tempo i jukebox ricominceranno ad affollare le sale di bar, pub, circoli e altri luogo analoghi. È quanto rivela un trend scovato negli Stati Uniti, dove la richiesta di questi apparecchi ha raggiunto in pochi mesi delle cifre davvero record.

I nativi digitali non avranno probabilmente avuto mai occasione di testarne uno sul campo, ma per i meno giovani ha rappresentato un simbolo, una sorta di rito di passaggio, della loro adolescenza. Bastava infatti procurare una monetina, inserirla nella fessura del jukebox, scegliere fra i brani disponibili e avviare la riproduzione. Un fascino anche alimentato dal funzionamento dell’apparecchio, con i suoi 45 giri disposti a cerchio e il braccio di lettura, spesso posizionato in verticale, pronto a esplorare il solco del vinile. Un’abitudine rimasta viva fino agli anni ’80, quando i jukebox sono stati prima sostituti dalle versioni CD e dai Laser Disc, quest’ultimi in grado di mostrare video musicali, per poi scomparire quasi definitivamente.

Complice anche la rinascita del vinile, oggi uno dei supporti musicali più venduti di sempre, anche i jukebox stanno facendo la loro riapparizione. È quanto riferisce NPR nell’intervistare Perry Rosen, uno dei maggiori appassionati degli Stati Uniti nonché esperto nel recupero di modelli targati anni ’50, ’60 e ’70. L’esperto ha spiegato come, nel corso dell’ultimo anno, la richiesta di jukebox sia salita alle stelle, tanto che i 15 più famosi bar a stelle e strisce oggi dispongono di un apparecchio vintage con cui allietare i clienti:

La maggior parte dei miei clienti chiede vecchie macchine, degli anni ’50, ’60 e ’70. Le usano per suonare la collezione di dischi con cui sono cresciuti, vogliono rivivere quei giorni, quando si incontravano al bar. Ricordano il jukebox perché c’è sempre quella specifica canzone che suonava quando hanno incontrato il tal ragazzo o la tal ragazza, è qualcosa che riporta alla mente graditi ricordi.

Non è però solo l’effetto nostalgia a convincere i gestori di sempre più locali a installare un jukebox, ma anche la necessità di riconsegnare agli avventori il controllo sul sottofondo musicale. Mentre negli anni ’90 e 2000 la musica dei bar è stata dominata dalle scelte della stessa struttura, o ancora dai deejay di rito, oggi si sente l’esigenza di garantire al cliente la possibilità di creare la propria playlist, di decidere quale soundtrack debba dominare la loro serata.

Non è tuttavia semplice riportare in vita i vecchi jukebox, considerando come gran parte delle componenti sia fuori produzione. Sono più di 1.000 le parti presenti in una singola macchina, tra leve, contatti elettrici, motori, molle, meccanismi e molto altro ancora.

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