Google Cloud Next 18 al via tra cloud, IA e ML

Dalla prima giornata dell'evento emerge in modo piuttosto chiaro che la direzione intrapresa da Google porterà a una maggiore democratizzazione del cloud.
Dalla prima giornata dell'evento emerge in modo piuttosto chiaro che la direzione intrapresa da Google porterà a una maggiore democratizzazione del cloud.

Si è aperto ieri il Google Cloud Next 18, evento organizzato al Moscone Center di San Francisco che fino a domani ospiterà oltre 20.000 partecipanti da 86 paesi di tutto il mondo, con sessioni, interventi e workshop incentrati su tematiche come l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, le potenzialità del machine learning e ovviamente le opportunità connesse al cloud.

A fare gli onori di casa è stata Diane Greene, CEO di Google Cloud, sottolineando l’importanza degli step fin qui percorsi e tracciando la direzione da seguire per il futuro. L’intento è quello di mettere nella mani di aziende e partner strumenti in grado di semplificare l’attività quotidiana, attraverso un’ottimizzazione dei costi e delle risorse, nel nome della collaborazione e della produttività: non a caso lo slogan scelto per l’appuntamento è Made Here Together.

Si inserisce in quest’ottica l’annuncio riguardante Cloud AutoML, suite di modelli di machine learning personalizzabili ora disponibile per il riconoscimento delle immagini (Vision), del linguaggio (Natural Language) e per le traduzioni (Translation). Contact Center AI è invece una novità espressamente pensata per affiancare gli operatori dei contact center nella gestione delle conversazioni, sfruttando gli algoritmi di riconoscimento vocale al fine di stilare una selezione di risposte rilevanti.

Diane Greene, CEO di Google Cloud, sul palco dell'evento Next 18

Diane Greene, CEO di Google Cloud, sul palco dell’evento Next 18

L’impressione è che si sia appena iniziato a scalfire la superficie di ciò che il connubio tra cloud e intelligenza artificiale permetterà di fare in futuro. Google ha consapevolezza delle opportunità legate a un’evoluzione dei propri servizi in quest’ottica e non fa nulla per nascondere le proprie ambizioni.

Novità anche per G Suite, soluzione scelta da oltre quattro milioni di realtà professionali di tutto il mondo e che beneficerà di diverse introduzioni: uno strumento d’indagine per il centro sicurezza posto nelle mani degli admin, la feature Data Regions per scegliere in quale area geografica custodire i dati, Smart Reply in Hangouts Chat per rispondere velocemente ai messaggi, Smart Compose per il completamento automatico in Gmail, Grammar Suggestions per la correzione degli errori in Docs e Voice Commands in Hangouts Meet per connettersi a una videoconferenza attraverso comandi vocali.

La visione di Google è ben riassunta nel paragrafo che conclude l’intervento di Fei-Fei Li, Chief Scientist della divisione AI, sulle pagine del blog ufficiale. Il cloud dev’essere per tutti, indipendentemente dalle possibilità economiche, dalle dimensioni o dalle competenze tecniche a disposizione di un’azienda. Il gruppo di Mountain View sta lavorando da tempo in questa direzione e continuerà a farlo anche con l’obiettivo di rendere queste tecnologie sempre più importanti all’interno del proprio business, affiancandole all’attività legata all’advertising che al momento continua a rappresentare la principale fonte di profitti.

Dall’hardware come Cloud TPU al software come AutoML e soluzioni verticali come Contact Center AI, siamo al lavoro per fare progredire lo stato dell’arte e ridurre al contempo le barriere all’ingresso, nell’ottica di offrire alle aziende un ampio spettro di soluzioni rispondenti alle loro esigenze e competenze. Lo facciamo con l’obiettivo di arricchire l’esperienza umana che è al centro di tutto questo.

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