Facebook rischia una nuova multa dall'UE

Facebook rischia una multa dall'Unione Europea per non aver adeguato i suoi termini di servizio al nuovo regolamento europeo per la tutela dei consumatori.
Facebook rischia una multa dall'Unione Europea per non aver adeguato i suoi termini di servizio al nuovo regolamento europeo per la tutela dei consumatori.

Facebook potrebbe incorrere in sanzioni per non aver rispettato le regole dell’Unione Europea per la tutela dei consumatori. L’indiscrezione arriva da Reuters che evidenzia come al social network, lo scorso anno, fu chiesto di allineare le proprie clausole contrattuali alle norme dell’UE a tutela dei consumatori. Secondo la fonte, però, Facebook non avrebbe ancora posto in essere questa modifica. A febbraio, Facebook aveva modificato i suoi termini di servizio, ma per l’Unione Europea non fu sufficiente visto che il social network aveva affrontato solamente in parte questioni importanti sulla responsabilità e il modo in cui gli utenti sono informati della possibilità di rimuovere i contenuti o recedere dal contratto.

Le autorità europee vogliono che Facebook protegga meglio i diritti dei consumatori, compresa la possibilità di concedere loro la possibilità di recedere da un acquisto online o di fare causa in Europa e non in California, dove ha la sede legale il social network. Facebook, come anche altre piattaforme online, si era impegnato a porre in essere queste ed altre modifiche entro il primo trimestre del 2018. Un impegno che, secondo la fonte, non sarebbe stato rispettato, cosa che, invece, avrebbe fatto Airbnb che ha adeguato la sua piattaforma alle richieste dell’Unione Europea.

Facebook, dunque, adesso rischia di incorrere in sanzioni visto che l’Unione Europea ha il potere di imporre una multa per la mancata applicazione delle nuove normative. Le regole che l’Europa aveva promulgato per tutelare i consumatori all’interno dei social network erano state poste in essere come reazione a varie denunce di consumatori dell’UE che erano stati vittime di frodi o truffe durante la consultazione di siti di social media e ai quali erano state imposte clausole contrattuali non conformi alle norme UE a tutela dei consumatori.

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