5G, vola il valore dell'asta

L'asta per il 5G vale sempre di più e adesso sfiora i 4,8 miliardi di euro; oggi continuano i rilanci.
L'asta per il 5G vale sempre di più e adesso sfiora i 4,8 miliardi di euro; oggi continuano i rilanci.

L’asta per l’assegnazione delle frequenze per il 5G continua a salire di valore. Nella giornata di ieri, il valore complessivo della competizione ha toccato i 4.740.642.258,00 euro. A far schizzare in alto il valore dell’asta la contesa per le frequenze da 3700 MHz che non sono state ancora assegnate. A contendersele a suon di rilanci TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb ed Iliad. Solo la contesa per l’assegnazione del lotti da 3700 MHz vale attualmente 2.537.040.000,00 euro, assicurando da sola l’introito minimo fissato nella Legge di Bilancio.

Fino ad oggi sono state svolte 99 tornate. Le migliori offerte, al momento, per le frequenze da 3700 MHz son state quelle di TIM, Wind Tre ed Iliad. I rilanci continueranno nella giornata odierna e non sembra che questi lotti possano essere assegnati rapidamente visto che nessuno degli operatori in gioco vuole perdere il treno del 5G. Queste frequenze, infatti, permetteranno di lanciare la rete 5G rapidamente essendo libere già dal prossimo anno. Non accora aggiudicati, invece, i lotti da 26 GHz che serviranno per implementare la tecnologia millimetrica che andrà bene, però, solo per i grandi centri urbani. Le frequenze da 26 GHz, invece, sono già praticamente subito disponibili.

Già assegnati, invece, i lotti per le frequenze da 700 MHz che sono stati aggiudicati da TIM, Vodafone ed Iliad. Tali frequenze, però, saranno libere solo dal 2022 in quanto oggi sono ancora occupate dalle emittenti televisive. I 700 MHz, però, serviranno per rendere maggiormente capillare la rete e per coprire più facilmente ampie fette di territorio.

Sebbene la cifra complessiva dell’asta possa sembrare davvero imponente è importante sottolineare che non tutte le quote saranno pagate subito allo Stato. Per esempio, quelle relative ai lotti da 700 MHz saranno pagate solo al momento della liberalizzazione delle frequenze.

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