Da Netflix a Spotify, domina l'account sharing

Sempre più utenti si affidano all'account sharing per le loro necessità digitali, poiché la spesa è divenuta insostenibile: è quanto rivela uno studio.
Sempre più utenti si affidano all'account sharing per le loro necessità digitali, poiché la spesa è divenuta insostenibile: è quanto rivela uno studio.

Sempre più persone approfittano dell’account sharing per risparmiare sugli abbonamenti ai servizi digitali. È quanto dimostra una ricerca condotta negli Stati Uniti, pronta a confermare come ben il 74% dei clienti di Netflix, Hulu, Uber e Spotify siano soliti condividere il loro account con amici e parenti. Merito degli abbonamenti con fruizione multipla, anche se utilizzati in modo ben più esteso rispetto a quanto inizialmente pensato dalle varie società.

Secondo uno studio condotto da Country Financial, su un campione rappresentativo di oltre 1.000 utenti, tre statunitensi su quattro sono soliti condividere i loro account di Netflix, Hulu, Uber, Spotify, Amazon Prime e molti altri ancora. Di questi, ben il 36% non divide la spesa per l’abbonamento mensile: solo una persona paga il dovuto, gli altri ne fruiscono gratuitamente.

I servizi di streaming video sono i più gettonati per l’account sharing, considerando come includano spesso la visione contemporanea su più dispositivi. Fra i tanti spiccano Netflix e Hulu: il primo, in particolare, con la soglia di prezzo più elevata offre la visione su quattro dispositivi contemporanei. Seguono quindi le piattaforme musicali, quali Spotify, così come Amazon Prime, Amazon Prime Video, Uber, Lyft e molti altri ancora.

Per quale ragione, tuttavia, il fenomeno della condivisione degli account sta diventando sempre più diffuso, non solo negli Stati Uniti? Secondo una recente indagine condotta da Waterstone Management Group, la maggioranza dei consumatori – in particolare i Millennial, all’84% – hanno sottovalutato l’enorme spesa che può richiedere la soddisfazione di tutte le necessità digitali quotidiane. Dai costi di connessione fissi o mobile ai singoli abbonamenti per le app, passando per noleggi e molto altro ancora, l’esborso mensile è troppo alto rispetto agli stipendi tipici delle generazioni più giovani.

Considerando l’acquisto a prezzo pieno di tutti questi abbonamenti, l’utente medio statunitense può arrivare anche a pagare tra i 111 e i 237 dollari al mese, una spesa ormai divenuta insostenibile. In generale, i vari colossi dei servizi digitali sembrano tollerare più che benevolmente la tendenza dell’account sharing, con qualche piccola eccezione: di recente, infatti, è emerso come Spotify possa aver avviato dei test per limitare la funzione Family ai membri effettivi dello stesso nucleo familiare, tramite tecnologie di tracking GPS.

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