Amazon, regole per il riconoscimento facciale

Amazon, proprio come Microsoft, chiedere regole precise per le tecnologie di riconoscimento facciale, per evitare usi impropri.
Amazon, proprio come Microsoft, chiedere regole precise per le tecnologie di riconoscimento facciale, per evitare usi impropri.

Amazon, come Microsoft, chiede regole certe per l’utilizzo degli strumenti di riconoscimento facciale. Secondo Reuters che ha riportato la notizia, Michael Punke, vicepresidente di Amazon Web Services, ha sottolineato la necessità che tale tecnologia sia regolamentata da leggi chiare e precise. Inoltre, Punke afferma anche che dovrebbe essere ben evidenziato quando questa tecnologia viene utilizzata soprattutto all’interno di ambienti pubblici e commerciali.

Proprio come Microsoft, Amazon evidenzia che l’utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale non deve essere condannato a priori. Piuttosto è importante che si lavori per fare in modo che queste tecnologie siano utilizzate nel modo migliore possibile. Il mese scorso, Microsoft aveva annunciato principi simili per l’uso della sua tecnologia di riconoscimento facciale, incoraggiando i clienti ad essere trasparenti quando implementano tali servizi e negando tale tecnologia a chi la vuole utilizzare in maniera impropria. Amazon ha pure evidenziato di essere impegnato con un istituto governativo statunitense che testa e confronta la tecnologia di riconoscimento facciale di diversi fornitori, ma che tuttavia non è stato ancora possibile “scaricare” gli algoritmi per testarli al di fuori del cloud.

La presa di posizione di Amazon sul tema dell’utilizzo del riconoscimento facciale è molto importante. Di recente, un gruppo di associazioni aveva mandato una lettera a diversi giganti del tech tra cui Microsoft ed Amazon con la richiesta di non vendere le piattaforme di riconoscimento facciale ai governi per il timore che potessero essere utilizzate in maniera distorta.

In particolare, era stato puntato il dito soprattutto su Amazon affinché smettesse di vendere ai governi l’accesso a Rekognition, un potente software di riconoscimento dei volti presentato nel 2016 dalla divisione di cloud computing dell’azienda.

Secondo le associazioni, le forze di polizia dell’Oregon e della Florida utilizzerebbero questa piattaforma in modo scorretto per colpire gli immigrati e le persone di colore. La presa di posizione di Amazon, dunque, sembrerebbe andare nella direzione chiesta dalle associazioni di creare un quadro legislativo preciso per impedire che queste tecnologie siano utilizzate in maniera discriminatoria per colpire ingiustamente le persone.

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