Star Wars, il Tamagotchi in VR con i Porg

I fan di Star Wars avranno presto la possibilità di allevare i propri Porg in un progetto in realtà virtuale in stile Tamagotchi.
I fan di Star Wars avranno presto la possibilità di allevare i propri Porg in un progetto in realtà virtuale in stile Tamagotchi.

I fan di Star Wars che hanno visto il film Gli Ultimi Jedi avranno probabilmente notato i Porg, delle creaturine piccole e con gli occhioni dolci. Ebbene, ILMxLAB permetterà ai possessori del visore Magic Leap One di prendersi cura di loro grazie a Project Porg: una specie di Tamagotchi in realtà virtuale (scaricabile gratuitamente quando uscirà) che consentirà all’utente di vivere come Luke Skywalker sull’isola di Ahch-To, circondato da morbidi Porg.

A spiegare il funzionamento di Project Porg a chi indossa il visore sarà l’iconico robot C-3PO, attraverso messaggi in cui spiega come prendersi cura della piccola creatura alata. Sarà proprio come accudire un animale domestico secondo quanto dichiarato da Matt Martin, creative executive di Lucasfilm Story Group:

Assomiglia molto a una relazione che si avrebbe con il proprio cane o gatto.

Allevare un Porg significa seguire il loro ciclo di vita e conoscere la loro personalità, oltre che a giocarci e dargli da mangiare. Via via che cresceranno costruiranno la loro famiglia e quindi bisognerà non far mancare nulla ai piccoli che giacciono nel nido.

Il team di sviluppo ha preso in considerazione vari modi in cui gli utenti interagiscono con i loro animaletti domestici e, in particolare, diversi tipi di giocattoli con cui intrattenerli. Per esempio i Porg potranno giocare con una bambola Chewie, con una palla e con un puntatore laser. Vicki Dobbs Beck, responsabile di ILMxLAB, afferma:

Project Porg è un esperimento ambizioso, ed è importante perché possiamo dare un assaggio alle persone di ciò che sarà possibile fare in futuro con la realtà virtuale.

Il team di ILMxLAB ha lavorato a stretto contatto con gli animatori che hanno realizzato i Porg nel film di Star Wars, al fine di assicurarsi che la rappresentazione in realtà virtuale fosse fedele alla controparte cinematografica.

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