Sky chiede aiuto a Google contro le IPTV illegali

Sky chiede a Google la cancellazione dei siti che rimandano alle IPTV illegali nei risultati delle ricerche.
Sky chiede a Google la cancellazione dei siti che rimandano alle IPTV illegali nei risultati delle ricerche.

Sky è sempre più costretta a fare i conti con il dilagante fenomeno delle IPTV illegali, motivo per il quale di recente ha coinvolto anche Google nella sua battaglia.

Con IPTV illegali si intende quel pacchetto che, a fronte di un piccolo pagamento mensile, permette di avere accesso a tutto il palinsesto Sky, Mediaset Premium e DAZN (ma anche altri come Netflix o Amazon Prime), attraverso il sistema di trasmissione di segnali televisivi su rete internet, introdotto per la prima volta da Tiscali e chiuso poi nel 2008.

Ma cosa chiede Sky a Google? Il colosso della tv a pagamento bussa alla porta di bigG per chiedere la cancellazione dei siti che rimandano a queste IPTV illegali nei risultati delle ricerche.

Sky è in prima linea per fronteggiare questo fenomeno, il cui trend è in forte crescita. Sebbene la Guardia di Finanza sia sempre attenta da questo punto di vista, con diversi interventi all’attivo nell’ultimo periodo, Sky vuole fare la sua parte chiedendo quindi pure a Google di fare la propria.

Nello specifico, Sky Italia ha inviato a Google lunghissime liste di siti web, segnalando centinaia di portali che spesso, però, c’entrano relativamente con il caso delle IPTV illegali. O meglio: non c’entrano direttamente. Sky Italia (e in parte pure Sky UK) ha inviato a Google liste di URL relativi a siti web segnalati come IPTV illegali, ma in realtà tra questi link ci sono anche siti che non ospitano contenuti pirata ma si tratta di portali con solo riferimenti, come informazioni o database che rimandano poi a pagine esterne.

Quindi la richiesta di Sky a Google non è semplicemente quella di bloccare i risultati nelle ricerche che portano a siti web contenenti materiali illegali, ma anche a quei portali che funzionano da passaggio – potremmo definire – interlocutorio e di ricerca, che permette poi di avere accesso ai contenuti pirata. Nelle segnalazioni di Sky a Google sono finite anche piattaforme come ad esempio EpicIPTV, Enjoy-IPTV, TalentIPTV, BestIPTV.

Al momento, in presenza di contenuti pirata la responsabilità dei siti che li ospitano è ancora una materia decisamente magmatica in termini di legge. In questo caso Sky potrebbe rifarsi alla Digital Millennium Copyright Act, legge USA secondo la quale sarebbe illegale non solo realizzare materiale pirata ma anche creare strumenti che ne rendano agevole la produzione e la divulgazione.

Legge simile alla nuova riforma del copyright in discussione al Parlamento Europeo, la quale prevede una responsabilità diretta dei portali che contengono i contenuti pirata.

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