Cina, Amazon: chiuse le vendite di venditori terzi

Amazon chiude le vendite di venditori terzi sullo store cinese; troppo forte la concorrenza dei player locali come Tmall.
Amazon chiude le vendite di venditori terzi sullo store cinese; troppo forte la concorrenza dei player locali come Tmall.

Amazon ha annunciato che chiuderà in Cina il suo marketplace il prossimo il 18 luglio, mettendo fine alle vendite tramite venditori terzi su Amazon.cn. Il motivo? La forte concorrenza degli eShop delle società cinesi come Tmall (Alibaba Group Holding) e JD.com che da sole detengono l’82% del mercato dell’ecommerce cinese. Un portavoce di Amazon ha riferito a Reuters che sta notificando ai venditori che non opererà più su questo mercato, né fornirà servizi di vendita su Amazon.cn. Il portavoce del colosso dell’ecommerce ha anche affermato che la società sta lavorando a stretto contatto con i venditori per garantire una transizione senza intoppi e per continuare a offrire la migliore esperienza possibile ai clienti.

Amazon, comunque, non sparirà davvero dalla Cina. Chi volesse acquistare qualcosa dal negozio online della società di Jeff Bezos potrà farlo attraverso l’Amazon Global Selling, acquistando dai siti degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Germania e del Giappone prodotti che possono essere spediti anche in Cina. Inoltre, in Cina rimarranno attivi alcuni dei principali servizi che Amazon offre ai suoi clienti come il cloud. Amazon, dunque, non è risuscito nella sua sfida di penetrare in un mercato comunque difficile come quello cinese dove le società locali sono molto forti.

L’addio di Amazon alla Cina, almeno per quanto riguarda i servizi di vendita online, rientra in una crisi ben più ampia del settore dell’ecommerce nel mercato cinese. Alibaba nel mese di gennaio ha registrato la sua più lenta crescita degli utili trimestrali dal 2016. JD.com, a sua volta, ha registrato un forte rallentamento e ha dovuto porre in essere alcuni tagli al personale.

Altri nomi internazionali sono usciti dal mercato dell’ecommerce cinese negli ultimi anni. Si pensi, per esempio, a Walmart che ha venduto la sua piattaforma di shopping online cinese a JD.com nel 2016 in cambio di una partecipazione in JD.com per concentrarsi sui suoi negozi fisici.

Un portavoce di Amazon ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Negli ultimi anni, abbiamo trasformato la nostra attività di vendita al dettaglio in Cina per enfatizzare le vendite transfrontaliere ed abbiamo riscontrato una forte risposta da parte dei clienti cinesi. La loro domanda di prodotti autentici e di alta qualità provenienti da tutto il mondo continua a crescere rapidamente e, data la nostra presenza globale, Amazon è ben posizionata per servirli. Continuiamo ad effettuare degli aggiustamenti nella gestione operativa per concentrare i nostri sforzi sulle vendite transfrontaliere in Cina e per continuare a migliorare l’esperienza sia per i clienti cinesi sia per i nostri partner di vendita globali. L’interesse di Amazon nei confronti della Cina rimane forte: abbiamo creato solide fondamenta in numerose attività di successo e continueremo a investire e crescere in Cina attraverso Amazon Global Store, Amazon Global Selling, AWS, ed i dispositivi ed i contenuti Kindle.

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