Tink, l'open banking europeo è con PayPal

Tink, dopo aver ottenuto cifre importanti grazie ad un fondo di investimenti, ha annunciato la partnership strategica con PayPal.
Tink, dopo aver ottenuto cifre importanti grazie ad un fondo di investimenti, ha annunciato la partnership strategica con PayPal.

Tink, la piattaforma europea di open banking che ha recentemente raccolto 56 milioni di euro in finanziamenti, ha rivelato l’ingresso di PayPal in qualità di nuovo investitore. Il gigante dei pagamenti online si unisce così ad una lunga lista di sostenitori, che comprende Insight Venture Partners, Sunstone, SEB, Nordea Ventures e ABN AMRO Digital Impact Fund. Ma non solo: nel circolo ci sono anche Christian Clausen, ex presidente della European Banking Federation e Nikolay Storonsky, co-fondatore di Revolut.

Fondata in Svezia nel 2013 come app finanziaria rivolta al consumatore con aggregazione di conti bancari, Tink si è rinnovata, posizionando la sua offerta in un più indicativo servizio finanziario di base, abile anche a supportare le policy di settore del PSD2.

PayPal ha accettato di collaborare con Tink per sfruttare la sua tecnologia e migliorare le esperienze dei consumatori. Cosa questi significhi non è del tutto chiaro, anche se è probabile che la piattaforma finisca con l’usare l’open banking come architettura su cui poggiare il servizio esistente, ad esempio la cronologia delle transazioni o un’integrazione più profonda con il conto, per controllare il saldo residuo e ricaricarlo direttamente dall’app. Jennifer Marriner, vicepresidente dei mercati globali e partnership di PayPal ha aggiunto:

L’open banking sta trasformando i servizi finanziari, consentendo ai clienti di spostare e gestire più facilmente i loro soldi. Tink ha sviluppato l’infrastruttura e i servizi per questo nuovo mondo e siamo entusiasti di poter lavorare insieme per continuare a democratizzare il settore.

Attraverso varie API, Tink fornisce quattro pilastri tecnologici: “Account Aggregation”, “Payment Initiation”, “Personal Finance Management” e “Data Enrichment”. Questi possono essere utilizzati da terze parti per implementare le proprie app standalone o integrate nel sistema bancario esistente.

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