Google, 13 milioni per chiudere il caso Wi-Spy

Google potrà finalmente chiudere il caso Wi-Spy, secondo cui avrebbe raccolto dati personali da reti Wi-Fi attraverso scatti per Street View.
Google potrà finalmente chiudere il caso Wi-Spy, secondo cui avrebbe raccolto dati personali da reti Wi-Fi attraverso scatti per Street View.

Google è in procinto di pagare la modesta cifra di 13 milioni di dollari per porre fine a una causa del 2010 sulla violazione della privacy, che per anni ha minacciato il gigante di internet con danni di miliardi di dollari.

La decisione avrebbe chiuso la questione su uno scandalo relativo ai veicoli utilizzati da Google per il suo progetto di mappatura Street View. Diverse persone hanno infatti mosso causa contro BigG dopo che la società ha ammesso che le auto addette a fotografare i quartieri avevano anche raccolto e-mail, password e altre informazioni private da reti Wi-Fi in oltre 30 paesi.

La vicenda divenne nota come Wi-Spy e causò un tumulto grande quasi quanto il più recente scandalo di Cambridge Analytica di Facebook. L’accordo dei 13 milioni che il colosso della ricerca dovrà sborsare richiede ancora l’approvazione di un giudice di San Francisco. Secondo l’accordo, i proprietari delle reti Wi-Fi le cui informazioni sono state acquisite da Google non riceveranno pagamenti individuali, a eccezione di circa 20 querelanti che hanno presentato il reclamo come un’azione di classe.

Gli avvocati dei querelanti hanno affermato che sarebbe difficile identificare le masse di persone colpite a distanza di un decennio. Google farà in modo di eliminare tutti i dati in suo possesso e si assicurerà che le persone saranno in grado di proteggere la loro privacy su internet. Vale la pena sottolineare che l’importo che l’azienda dovrà versare è inferiore a un sesto del reddito netto che Alphabet, società madre di BigG, genera in media in un solo giorno.

Non è la sola cifra che potrebbe dover pagare prossimamente, comunque: sembrerebbe che sia anche in arrivo una maximulta per violazione della privacy dei bambini attraverso YouTube.

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