Tinder protegge gli utenti LGBTQ+ nei paesi ostili

Tinder introduce una nuova funzionalità studiata appositamente per proteggere gli utenti LGBTQ+ che viaggiano in paesi ostili.
Tinder introduce una nuova funzionalità studiata appositamente per proteggere gli utenti LGBTQ+ che viaggiano in paesi ostili.

Tinder ha introdotto una nuova funzionalità studiata appositamente per proteggere gli utenti LGBTQ+ che viaggiano in paesi dove, ancora oggi, i rapporti tra persone dello stesso sesso vengono criminalizzati.

Con l’aggiornamento, gli utenti che si identificano sull’app come lesbiche, gay, bisessuali, transgender o queer non appariranno automaticamente su Tinder – che si è recentemente ribellato alle tasse di Google Play Store – quando varcano i confini di una nazione che, in certi case anche per legge, vieta qualsiasi orientamento sessuale che non sia etero. Questa nuova funzione, che Tinder ha battezzato “Traveler Alert” si basa sulla connessione di rete dello smartphone per determinare la posizione dell’utente.

Sarà poi a discrezione dell’utente decidere di rendere comunque pubblico il proprio account Tinder anche in un paese dove la comunità LGBTQ+ non viene accettata. Tornato visibile il profilo, Tinder continuerà comunque a nascondere l’orientamento sessuale o identità di genere dal profilo per salvaguardare le informazioni dalle forze dell’ordine e da altri soggetti che potrebbero prendere di mira l’utente. Lasciato il paese o cambiata la propria posizione, il profilo tornerà nuovamente visibile.

Lo scopo di questo (funzione ndr) – fa sapere un portavoce di Tinder – è proteggere gli utenti che potrebbero essere perseguitati per la loro identità in questi paesi

Il publisher dell’app, che ha decine di milioni di utenti in tutto li mondo in 190 paesi, ha fatto sapere che l’aggiornamento avviserà gli utenti quando viaggiano in paesi dove le relazioni tra persone dello stesso sesso vengono punite dalla legge, aiutandoli a “restare al sicuro”.

È impensabile che, nel 2019, ci siano ancora paesi con una legislazione in atto che priva le persone di questo diritto fondamentale – ha affermato Elie Seidman, amministratore delegato di Tinder – Tutti dovrebbero essere in grado di amare chi vogliono amare

Gli sforzi di Tinder trovano il parere positivo pure del direttore esecutivo dell’ILGA (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans ed Intersex), André du Plessis, che dichiara:

Lavoriamo sodo per cambiare le pratiche, le leggi e gli atteggiamenti che mettono a rischio le persone LGBTQ, incluso l’uso di app di appuntamenti per colpire la nostra comunità, – spiega André du Plessis – ma nel frattempo, la sicurezza delle nostre comunità dipende anche dal supporto della loro sicurezza digitale

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