Netflix, Hastings: "Conta più il tempo di visione"

Reed Hastings non sembra essere preoccupato della concorrenza nello streaming: più del numero di abbonati, conta il tempo di visione.
Reed Hastings non sembra essere preoccupato della concorrenza nello streaming: più del numero di abbonati, conta il tempo di visione.

Reed Hastings, il CEO di Netflix, non sembra essere preoccupato dalla neonata guerra esplosa nel mercato dello streaming. Nonostante il settore si stia sempre più affollando di alternative – tra cui gli ultimi Apple TV+ e Disney+ – non è la moltiplicazione delle piattaforme a spaventare il colosso. Più dei listini e del numero di abbonati, infatti, per il mercato dello streaming vale il tempo di visione.

L’occasione per queste dichiarazioni è stata quella della conferenza DealBook del New York Times, dove il CEO è apparso per un breve intervento. Hastings ha riconfermato di non essere particolarmente preoccupato dall’arrivo di nuovi attori sul mercato, tanto da sottolineare la propria curiosità per Disney+, un servizio a cui pensa di abbonarsi non appena risulterà disponibile. Questo perché Netflix, rispetto agli altri competitor, può approfittare di un tempo di visione medio molto gratificante.

La vera misura è quella del tempo di visione. A chi affidano i consumatori le loro serate?

Effettivamente, per quanto il numero di abbonati sia un ottimo indice per valutare la bontà di una piattaforma, risulta più utile sapere quanto gli utenti siano attivi sul servizio e quante ore dedichino normalmente alla visione, tutti fattori che possono rafforzare la posizione di un fornitore sul mercato e attrarre importanti investimenti.

Hastings ha inoltre lasciato intendere come la strategia di Netflix nel breve periodo sia quella di continuare ad ampliare la spesa in produzioni originali, per garantire all’utente librerie sempre nuove e appassionanti, il tutto senza investire in pubblicità. D’altronde, la piattaforma gode già di un efficacissimo passaparola, fuori e dentro i social network, e non necessita quindi di spese su questo fronte.

Siamo molto sicuri di non volere pubblicità, come Disney Plus, e gareggeremo sul mercato in base a questo.

Allo stesso modo, Netflix non sposerà nel breve periodo la release cinematografica dei propri lungometraggi, se non in qualche sparuta occasione:

Non siamo nel business delle sale cinematografiche, siamo nel business di gratificare i nostri abbonati.

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