Huawei, licenza temporanea di 14 giorni? (update)

Nelle prossime ore è previsto il rilascio di una nuova licenza temporanea per Huawei, ma stavolta la durata dovrebbe essere di soli 14 giorni.
Nelle prossime ore è previsto il rilascio di una nuova licenza temporanea per Huawei, ma stavolta la durata dovrebbe essere di soli 14 giorni.

Aggiornamento: Il Dipartimento del Commercio ha concesso un’ulteriore licenza temporanea di 90 giorni fino al 16 febbraio 2020.

L’amministrazione Trump avrebbe deciso di estendere ulteriormente la licenza temporanea per Huawei, in modo da garantire il supporto alle reti mobile nelle zone rurali degli Stati Uniti. Secondo le fonti di Reuter verrà concessa solo una proroga di 14 giorni. Oggi scadono i 90 giorni concessi ad agosto. È quindi attesa a breve la conferma da parte del governo statunitense.

Lo scontro tra l’amministrazione Trump e Huawei è iniziato a maggio, quando il produttore cinese è stato inserito nella Entity List del Dipartimento del Commercio. Da quel momento nessuna azienda poteva avere scambi commerciali con Huawei senza autorizzazione. Google, ad esempio, non può concedere la certificazione Android per i nuovi dispositivi (infatti sulla serie Mate 30 è installata la versione open source del sistema operativo). Gli Stati Uniti considerano Huawei un pericolo per la sicurezza nazionale, in quanto avrebbe nascosto backdoor nelle infrastrutture di rete, tramite le quali il governo cinese effettua operazioni di spionaggio. Non ci sono tuttavia prove e Huawei ha più volte respinto le accuse.

Wilbur Ross, Segretario al Commercio, ha dichiarato che ci sono ancora problemi con il servizio telefonico in alcune zone rurali degli Stati Uniti. L’estensione della licenza permetterà quindi a Huawei di fornire il supporto hardware/software alle sue apparecchiature 3G/4G. La FCC ha chiesto agli operatori telefonici di cambiare fornitore, ma ciò richiederà molto tempo e denaro.

La nuova licenza temporanea non dovrebbe coprire gli scambi commerciali tra Huawei e i chipmaker statunitensi, tra cui Intel, Qualcomm e Micron. Il governo ha ricevuto oltre 200 richieste per la vendita di componenti al produttore cinese, ma finora non è stata concessa nessuna deroga. Solo ARM può rispettare ii contratti essendo un’azienda britannica.

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