Nuova identità digitale europea, cos'è e come funziona?

La Commissione europea vuole introdurre un sistema di identità digitale europeo simile al nostro SPID. Vi spieghiamo perché e come funzionerà.
La Commissione europea vuole introdurre un sistema di identità digitale europeo simile al nostro SPID. Vi spieghiamo perché e come funzionerà.

Come abbiamo riportato ieri, la Commissione europea ha proposto un quadro relativo a un’identità digitale europea  disponibile per tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE. Grazie a esso i cittadini potranno dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici dai loro portafogli europei di identità digitale semplicemente premendo un tasto sul telefono, così da accedere ai servizi online senza dover utilizzare metodi di identificazione privati o condividere inutilmente dati personali. Con questa soluzione, di fatto, avranno il pieno controllo dei dati che condividono. Vediamo insieme come funzionerà.

eIDAS, il regolamento europeo sull’identità digitale

La nuova identità digitale europea passa dalla modifica del regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), che dal 2014 fornisce la base per l’identificazione elettronica transfrontaliera, l’autenticazione e la certificazione dei siti web all’interno dell’UE. Di questo sistema attualmente può beneficiarne circa il 60% degli europei, ma per gli Stati membri non c’è nessun obbligo di mettere a punto un’identificazione digitale nazionale e di renderla interoperabile con quelle degli altri Paesi dell’Unione, il che comporta notevoli discrepanze tra Nazioni. Con la proposta formulata ieri dalla Commissione, si cerca pertanto di porre un rimedio a tali carenze, uniformando il sistema, migliorando l’efficacia del quadro ed estendendone i benefici al settore privato e all’uso in mobilità.

Il nuovo sistema ID europeo

In virtù del nuovo regolamento, gli Stati membri offriranno ai cittadini e alle imprese portafogli digitali in grado di collegare le loro identità digitali nazionali con la prova di altri attributi personali, come per esempio la patente di guida, diplomi, conto bancario, e così via, purché siano riconosciuti da un Paese membro. Tali portafogli potranno essere forniti da autorità pubbliche o da soggetti privati. Nel dettaglio, l’identità digitale europea:

  • sarà disponibile per chiunque voglia utilizzarla: tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE che desiderino avvalersi dell’identità digitale europea potranno farlo;
  • sarà di ampio utilizzo: i portafogli europei di identità digitale potranno essere utilizzati ampiamente quale mezzo di identificazione degli utenti o per provare determinati attributi personali, allo scopo di accedere a servizi digitali sia pubblici che privati in tutta l’Unione;
  • permetterà agli utenti il controllo dei propri dati: i portafogli europei di identità digitale consentiranno alle persone di scegliere quali aspetti relativi all’identità, ai dati e ai certificati condividere con terzi e di tenere traccia di tale condivisione. Il controllo degli utenti garantisce che siano condivise solo le informazioni che è necessario condividere.

L’obiettivo della Commissione europea è quello di rendere operativo il sistema il prima possibile, e in tal senso ha invitato gli Stati membri a predisporre un pacchetto di strumenti comuni entro settembre 2022, e ad avviare immediatamente i lavori preparatori necessari. Questo pacchetto di strumenti dovrebbe includere l’architettura tecnica, le norme e gli orientamenti sulle migliori pratiche da adottare per lo scopo.

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