Alta Langa: zona di tartufi, vino e wi-fi

Tartufi, vino e wi-fi. Secondo le autorità locali da questo terno può scaturire il mix che salverà una zona impervia in un ghiotto luogo per turismo ed evoluzione. 200 km quadrati di rete wireless, 21 paesi coinvolti, un esperimento unico nel suo genere.
Tartufi, vino e wi-fi. Secondo le autorità locali da questo terno può scaturire il mix che salverà una zona impervia in un ghiotto luogo per turismo ed evoluzione. 200 km quadrati di rete wireless, 21 paesi coinvolti, un esperimento unico nel suo genere.

«21 paesi. Oltre 200Km quadrati di copertura in larga banda. La più grande rete intercomunale wi-fi d’Italia. Uno dei primi esperimenti al mondo di rete ad hoc». Con questi semplici dati il progetto è definito a sufficienza: un intero territorio che per molto tempo ancora non avrebbe avuto una copertura a banda larga è ora completamente interconnesso grazie ad una serie di spot wi-fi, consentendo così agli utenti di rimanere al passo con le necessità dell’evoluzione tecnologica.

La zona interessata è la cosiddetta “Comunità montana dell’alta Langa“: terra di tartufi e di vino, nonchè di Fenoglio e della Resistenza, oggi l’alta Langa incarna un esperimento unico nel suo genere e probabilmente antesignano di una evoluzione imprescindibile. Il territorio è completamente collinare ed ogni cablatura a filo sarebbe risultata impraticabile. Grazie al wireless, invece, la struttura è oggi realtà ed il tutto è stato presentato ufficialmente ieri a Bossolasco (CN) dalle autorità locali con la presenza ed il benestare del ministro Lucio Stanca.

Il ministro ha sposato il progetto sottolineandone inoltre l’alto valore intrinseco: «un impianto simile ha un valore molto forte perché è come un messaggio lanciato a tutto il Paese. Vedere una piccola comunità montana impegnarsi con entusiasmo per essere all’avanguardia può essere di stimolo anche per tutti gli altri». Il progetto prevede non solo una connessione veloce a Internet, ma anche accesso a servizi di dimensione sociale quali «fonia e videocomunicazione, videosorveglianza, formazione a distanza, teleassistenza medica e telelavoro».

Parole di elogio erano già sopraggiunte un anno or sono quando il piccolo paese di San Benedetto Belbo (190 abitanti) aveva fatto da cavia al progetto sperimentale: il grande successo e la grande eco che l’esperimento aveva ottenuto furono il maggior incentivo al proseguimento del tutto ed oggi il paese può vantare un’arma importante contro i pericoli del digital divide.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti