Un Google doodle per Antoni van Leeuwenhoek

Il Google doodle di oggi è dedicato ad Antoni van Leeuwenhoek, ottico e naturalista olandese, in occasione del 384esimo anniversario della nascita.
Il Google doodle di oggi è dedicato ad Antoni van Leeuwenhoek, ottico e naturalista olandese, in occasione del 384esimo anniversario della nascita.

Anche oggi la homepage di Google cambia volto fino alla mezzanotte, con la comparsa di un doodle animato che rende omaggio ad un altro personaggio illustre della storia. Questa volta tocca ad Antoni van Leeuwenhoek, in occasione del 384esimo anniversario della nascita.

Originario di Delft, in Olanda, nacque il 24 ottobre 1632. È stato ottico e naturalista. La sua figura è stata contestata da molti colleghi contemporanei, per via della sua cosiddetta ignoranza in tutto ciò che riguarda la cultura tradizionale: non affrontò infatti alcun tipo di studio accademico e non conobbe che la propria lingua. Ciò nonostante, la sua attività di ricercatore è da ritenersi di fondamentale importanza: scoprì numerosi protozoi e batteri che in seguito verranno indicati come agenti patogeni e dunque essenziali nello studio delle malattie. Così lo definì il fisico e zoologo Thomas Molineux del Trinity College dell’Università di Dublino.

Dotato di una grande abilità naturale ma affatto estraneo alla cultura letteraria, il che costituisce un grave ostacolo per lui nelle riflessioni sulle sue osservazioni, in quanto, ignorando le opinioni di tutti gli altri ricercatori, egli fa affidamento soltanto sulle proprie forze.

Il Google doodle di oggi è dedicato ad Antoni van Leeuwenhoek, ottico e naturalista olandese

Il Google doodle di oggi è dedicato ad Antoni van Leeuwenhoek, ottico e naturalista olandese

A van Leeuwenhoek va ad esempio riconosciuto il merito di aver identificato i globuli del sangue analizzando la struttura dei tessuti animali e vegetali. La sua notorietà si deve però principalmente agli studi sugli animaletti rilevati all’interno dei liquidi: da lì nascono la moderna protozoologia e la batteriologia. Morì a 90 anni nella sua città natale, in seguito a complicazioni cardiache. Il suo nome passerà alla storia anche per il netto rifiuto di ogni autorità tradizionale: fu un fiero sostenitore della ricerca sperimentale condotta con metodi e spunti personali, priva di qualsiasi vincolo dettato dal sapere accademico.

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