Apple batterà Motorola sul touchscreen

Un brevetto in mano a Apple permetterà a Cupertino di battere Motorola su una delicata questione legata ai display touchscreen.
Un brevetto in mano a Apple permetterà a Cupertino di battere Motorola su una delicata questione legata ai display touchscreen.

Apple sta per ottenere una importante vittoria legale nei confronti di Motorola negli Stati Uniti. Il giudice Richard Posner ha infatti emesso un ordine riguardante un reclamo da parte di Cupertino, che cita il produttore americano colpevole di aver infranto un brevetto correlato alla tecnologia touchscreen. Un esperto di processi legali di questo genere, Florian Mueller, ha interpretato la decisione del giudice come un chiaro segnale che Apple sia vicina a una vittoria importante su un argomento molto delicato per i produttori di smartphone.

Il brevetto in questione è infatti il numero 949, uno dei più forti in mano al colosso orfano di Steve Jobs che certifica come l’azienda della mela morsicata abbia svolto un lavoro considerevole affinché gli attuali display touchscreen riescano a interpretare al meglio il comportamento umano di fronte a uno schermo tattile. L’impossibilità di disegnare linee perfettamente rette da parte degli utenti, ad esempio, mette i dispositivi con touchscreen nella condizione di garantire una certa tolleranza così da poter assimilare senza problemi l’input ricevuto.

L’ordine del giudice Posner, secondo Mueller, permetterà ad Apple di vincere la battaglia contro Motorola e Android in generale, se si considera peraltro che il produttore è stato recentemente acquistato da Google. Chiaramente non si tratta ancora di un giudizio finale, ma l’esperto analista specifica che Motorola dovrà trovare argomenti validi al fine di invalidare l’ipotesi di infrazione che a questo punto appare abbastanza concreta.

Quella tra Apple e Motorola è una guerra che va avanti a colpi di brevetti infranti sin dal 2010, ma finora si era trattato di proprietà intellettuali di poca importanza, con vittorie da una parte e dall’altra. Perlomeno non come il numero 949, quello che Mueller considera come uno dei “brevetti-killer” in mano a Cupertino per mettere spazio tra sé e la concorrenza.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti