Apple perde il brevetto pinch to zoom

Apple perde il pinch-to-zoom, uno dei brevetti considerati fondamentali nella causa contro Samsung in quel di San José.
Apple perde il pinch-to-zoom, uno dei brevetti considerati fondamentali nella causa contro Samsung in quel di San José.

Brutte notizie per Apple provengono dall’US Patent and Trademark Office: dopo l’annullamento dei brevetti sul multitouch registrati a nome di Steve Jobs, l’azienda perde oggi anche la proprietà intellettuale sul pinch-to-zoom, la gesture per ingrandire un’immagine a schermo con due dita. Una questione non da poco, perché potrebbe modificare gli esiti delle battaglie legali con Samsung.

La decisione dell’agenzia statunitense arriva dall’analisi di ben cinque utilizzi del sistema di ingrandimento antecedenti alla messa in vendita di iPhone. Si tratta di sistemi utilizzati da società minori, quasi tutte di provenienza giapponese, che tuttavia dimostrano come Apple non possa pregiarsi dell’esclusività di questa gesture. E, sebbene la Mela non abbia mai ricevuto alcuna royalty per lo sfruttamento del sistema, potrebbe mutare l’orizzonte della recente causa con Samsung.

La corte di San José, presieduta dal giudice Koh, lo scorso agosto aveva rilevato la violazione del suddetto brevetto in una ventina di device prodotti dal colosso coreano, fatto questo che ha portato alla lievitazione della multa record comminata – oltre 1 miliardo di dollari. La cancellazione della registrazione in questione, la 7.844.915, potrebbe quindi alleggerire la posizione di Samsung, riducendone gli oneri in un eventuale nuovo appello. Il percorso, tuttavia, potrebbe essere tutt’altro che in discesa per Samsung, perché Apple pare intenzionata ad appellarsi alla decisione dell’US Patent and Trademark Office.

Sembra che in quel di Cupertino, infatti, vi sia la determinazione di dimostrare come le cinque esperienze preliminari giapponesi non abbiano per nulla influito sull’invenzione del pinch-to-zoom, anche perché pare le stesse non fossero né disponibili né funzionanti su alcun dispositivo antecedente a iPhone. Con questa motivazione la società spera di ribaltare le decisioni dell’agenzia governativa per i brevetti, sebbene le probabilità di un simile scenario siano remote. L’esistenza di un device funzionante non è un prerequisito per la validità di un brevetto, è sufficiente la presenza di un concept. E Apple lo sa bene, considerato quanti prodotti abbia registrato negli anni senza mai tradurli in un device reale.

Apple e Samsung dovrebbero incontrarsi nei prossimi giorni per una post-trial hearing, una convocazione con il giudice Koh. In questo frangente, le corti potrebbero vagliare e accettare le eventuali nuove mozioni del rivale coreano, compresa la riduzione della pena comminata.

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