Apple prevede margini in calo

Apple comunica alla SEC di attendersi margini in calo per i mesi a venire. È il prezzo da pagare per rinnovare la linea dei prodotti
Apple comunica alla SEC di attendersi margini in calo per i mesi a venire. È il prezzo da pagare per rinnovare la linea dei prodotti

Nel 2009 Apple chiuse l’anno con margini operativi pari al 40.1%. Nel 2010 il valore è sceso al 39.4%. In futuro i margini potrebbero però scendere ancora: lo comunica Apple alla SEC, anticipando così informazioni necessarie per gli investitori ed utili in questa fase per capire come andrà evolvendosi il mercato dell’azienda.

Apple sta modificando in modo importante il proprio DNA sul mercato. L’introduzione dell’iPhone prima e dell’iPad poi, infatti, hanno spostato il baricentro dell’azienda verso un nuovo tipo di prodotti i quali, ognuno a modo suo, incidono oggi pesantemente sul mix che il gruppo porta trimestralmente a bilancio. L’iPhone, ad esempio, ha margini molto alti grazie ad un prezzo superiore alla media del mercato; l’iPad, al contrario, è un prodotto nuovo i cui costi di produzione sono ancora mediamente alti rispetto al prezzo di mercato che l’azienda ha scelto per il proprio device.

A questa coppia occorre aggiungere i nuovi MacBook Air, per i quali Apple ha scelto un prezzo sufficientemente concorrenziale che è destinato a spingere ulteriormente al ribasso il margine operativo che il gruppo può portare a segno.

Il margine è un valore fondamentale nella valutazione di una azienda poichè rappresenta una cartina di tornasole per la redditività unitaria dei processi produttivi avviati. Se ad un calo dei margini farà capo un aumento delle vendite, il problema non verrà posto poichè il risultato finale sarà sempre e comunque positivo.

Apple ha spiegato alla SEC come una delle primarie difficoltà al momento è il dover affrontare un mercato sempre più ampio che implica serie difficoltà nell’approvvigionamento delle componenti da una fonte univoca (il che darebbe ad Apple una forte leva contrattuale): l’aumento dei costi di produzione da una parte e la diminuzione dei prezzi di mercato dei prodotti dall’altra determinano una compressione dei margini che, spiega il CFO Peter Oppenheimer, rappresenta una scelta precisa dettata dalla volontà di un tariffario più aggressivo rispetto al passato. «Il risultato è in un prodotto incredibile ad un ottimo prezzo. La dimostrazione è nel prezzo dei nostri competitor, i quali offrono meno ed a prezzi più alti».

Il margine previsto per l’ultimo trimestre dell’anno è pari al 38%.

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