Apple e la realtà aumentata con eye-tracking

Un brevetto rivela che Apple potrebbe lanciare un dispositivo a realtà mista con sistema di tracciamento degli occhi per offrire un'esperienza diversa.
Un brevetto rivela che Apple potrebbe lanciare un dispositivo a realtà mista con sistema di tracciamento degli occhi per offrire un'esperienza diversa.

Un brevetto depositato da Apple rivela che l’azienda potrebbe utilizzare dei sistemi di videocamere ad eye-tracking (tracciamento dell’occhio) e NIR (Near-Infrared) per la costruzione di un visore a realtà mista, tra aumentata e virtuale.

Scoperto da Patently Apple, la proprietà intellettuale si riferisce a un avanzato sistema di tracciamento degli occhi che utilizza specchi “caldi” – un tipo di specchio che può riflettere la luce a infrarossi mentre lascia lassare la luce visibile che si trova tra gli occhi e il pannello dello schermo – e un sistema di telecamere NIR per consentire agli utenti di sperimentare e/o interagire con un ambiente artificiale immersivo, in realtà mista, in modo tale che si senta davvero come se fosse in quell’ambiente. Il dispositivo reale che potrebbe implementare tale tecnologia potrebbe assumere la forma di un visore, di un casco o di occhiali, si legge nel rapporto.

In tal modo, utilizzando uno “specchio caldo”, l’emettitore a infrarossi può far rimbalzare la luce nell’occhio dell’utente, che quindi ritorna alla videocamera ad eye-tracking. L’aggiunta di un sistema di tracciamento degli occhi a una cuffia VR o AR offrirebbe alcuni vantaggi all’esperienza: ad esempio, il computer che esegue il rendering della scena virtuale può alterare ciò che viene mostrato per fornire un effetto di profondità di campo più realistico. Potrebbe anche aiutare a consentire l’interazione con l’ambiente virtuale circostante basata sullo sguardo: ad esempio, proprio tramite gli occhi un giocatore potrebbe eseguire una precisa azione in un gioco, oppure navigare e selezionare le opzioni in una specifica interfaccia utente. La tecnologia in questione potrebbe poi monitorare e utilizzare altre informazioni come la dilatazione della pupilla e la chiusura delle palpebre per fornire un’esperienza ancora più personalizzata.

La domanda di brevetto è stata archiviata da Apple nell’ottobre dello scorso anno e porta il nome di Kathrin Berkner-Cieslicki, Ricardo J. Motta, Se Hoon Lim, Minwoog Kim, Kenichi Saito, Branko Petljanski, Jason C. Sauers e Yoshikazu Shinohara. Trattandosi di una proprietà intellettuale, non è certo che l’azienda guidata da Tim Cook decida di applicarne la tecnologia in un dispositivo reale futuro, ma questo brevetto si unisce alle altre quattro invenzioni precedentemente scoperte che fanno intendere come Apple sia intenzionata a entrare nel mondo della realtà aumentata e/o virtuale.

Potrebbe utilizzarla nei veicoli a guida autonoma, per vincere il mal d’auto, per sostituire un computer desktop come un Mac, offrire un dispositivo mobile di ultima generazione o, più probabile, per un visore a realtà aumentata.

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