Apple si muove contro Psystar

Psystar, dalla primavera di quest’anno, ha cominciato a vendere Open Computer in grado di far funzionare una versione modificata del Mac OS X di Apple.

L’operazione non è permessa dalle licenze di Apple ma, a detta del portavoce di Psystar, la tecnologia da loro utilizzata per realizzare l’Open Computer non infrange i brevetti di Apple.

Il terzo giorno di questo mese, con ben tre mesi di ritardo, Apple ha infine deciso di avviare le procedure legali per chiamare in causa Psystar.

La cosa era apparsa inevitabile sin dai primi giorni in cui sono stati messi in vendita i cloni, normali PC in grado di funzionare con il sistema operativo Mac OS X.

In realtà, sin dal passaggio ai processori Intel, ci si aspettava che qualcuno avrebbe provato a mettere in commercio propri computer compatibili col Mac OS X, piuttosto non ci si aspettava che Apple avrebbe atteso così tanto prima di prendere provvedimenti.

Cosa sarà successo in tutto questo tempo? Che Apple sia stata tentata dalla possibilità di riaprire le porte ai cloni Mac? Steve Jobs sarà stato quasi sicuramente contrario (fu lui a togliere le licenze ai cloni Mac rientrando in Apple) ma può darsi che, visto il tempo trascorso e le mutate condizioni di mercato, si siano fatte tutte le valutazioni del caso prima di decidere come muoversi.

Il tempo trascorso potrebbe però essere spiegato anche con una difficoltà nel pianificare una strategia difensiva, oppure molto più semplicemente con un’indagine approfondita di quella che poteva inizialmente sembrare una burla.

Comunque sia, Apple ha infine deciso di difendere in tribunale la possibilità di usare OS X solo su Mac; nei prossimi mesi vedremo come si evolverà la situazione ma possiamo immaginare che Psystar sarà costretta a ritirare dal mercato i suoi prodotti.

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