BlackBerry-Baidu: guida autonoma, mobilità connessa

Partnership siglata tra il gruppo canadese e il colosso cinese per lavorare a una soluzione evoluta dedicata a guida autonoma e mobilità connessa.
Partnership siglata tra il gruppo canadese e il colosso cinese per lavorare a una soluzione evoluta dedicata a guida autonoma e mobilità connessa.

In conseguenza anche di un feedback non proprio esaltante raccolto con le ultime iniziative messe in campo nel territorio mobile (nonostante il passaggio ad Android), BlackBerry ha deciso di spostare almeno in parte il focus della propria attività su altri ambiti, compresso quello della guida autonoma. La società canadese ha trovato nel colosso cinese Baidu un partner per lo sviluppo della propria iniziativa.

Insieme, le due realtà, lavoreranno a una soluzione dedicata sia alle self-driving car sia alle auto connesse, offrendo così ai produttori una soluzione facilmente integrabile all’interno delle vetture destinate al mercato, a livello globale. Si parla di tecnologie dedicate a migliorare il comfort a bordo e alla gestione di operazioni come quelle legate agli spostamenti nel traffico. Alla base di tutto QNX, sistema operativo microkernel che andrà a integrarsi nella piattaforma Apollo annunciata nell’aprile dello scorso anno da Baidu. Queste le parole di Li Zhenyu, General Manager of Intelligent Driving Group del gruppo asiatico.

Vogliamo offrire agli automaker una via rapida e chiara verso la produzione di veicoli a guida completamente autonoma, con la sicurezza come principale priorità. Integrando QNX di BlackBerry nella piattaforma Apollo permetteremo loro di passare dai prototipi ai modelli da commercializzare.

Un altro obiettivo della partnership mira a integrare la tecnologia CarLife di Baidu (un alternativa ai più noti Android Auto o Apple CarPlay) e l’intelligenza artificiale del sistema DuerOS per interpretazione dei comandi vocali nella piattaforma QNX di BlackBerry. Insomma, una soluzione evoluta per l’infotainment, legata a un modello di mobilità che ad oggi ancora può sembrare avveniristico, ma che entro pochi anni sarà messo a disposizione di tutti. Toccherà poi agli automaker valutarne la bontà, scegliendo di adottarla per le proprie vetture.

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