BMW spiega i cinque livelli della guida autonoma

Con un breve filmato, il gruppo BMW spiega in modo semplice e accessibile per chiunque l'evoluzione delle tecnologie dedicate alla guida autonoma.
Con un breve filmato, il gruppo BMW spiega in modo semplice e accessibile per chiunque l'evoluzione delle tecnologie dedicate alla guida autonoma.

SAE International (Society of Automotive Engineers) è l’ente che norma gli ambiti dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica. All’istituzione spetta il compito di regolare anche le tecnologie dedicate alla guida autonoma: da qui la classificazione delle self-driving car all’interno di cinque livelli o categorie, a seconda delle funzionalità offerte.

Al fine di renderne la comprensione più semplice e accessibile a tutti, BMW ha pubblicato il video in streaming di seguito in cui vengono forniti esempi concreti per capire cosa si intende parlando di un livello piuttosto che dell’altro. Si parte dall’1 che racchiude tutti i veicoli in cui si possono trovare sistemi di assistenza alla guida, ad esempio in fase di parcheggio o frenata. Quelli appartenenti al livello 2, già in commercio, consentono di staccare le mani dal volante per brevi periodi e in situazioni altamente controllate, come durante un viaggio in autostrada.

Passando al livello 3 il conducente potrà dedicarsi ad altre attività come l’invio di messaggi dallo smartphone, con la vettura che lo avviserà mediante un segnale acustico quando è il momento di riprendere il controllo. Al livello 4, invece, una volta saliti a bordo sarà addirittura possibile dormire, poiché ogni aspetto dello spostamento sarà gestito dalla tecnologia, con la necessità di intervenire manualmente solo in particolari occasioni. Infine, al livello 5 scompariranno definitivamente sia il volante sia i pedali e l’abitacolo si trasformerà in un ambiente completamente diverso rispetto a quello attuale, in un ufficio per la produttività o in un salotto per l’intrattenimento.

Lo scorso anno, su queste pagine, si è parlato dei sei livelli della guida autonoma: non si tratta di un errore, bensì della volontà di includere nella classificazione anche i veicoli di “livello 0”, ovvero quelli in cui nessun aspetto della guida era autonomo. Si tratta di vetture oggi quasi completamente scomparse dalla circolazione, riconducibili a un’era della mobilità ormai destinata a restare confinata nel passato.

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