Brevetti: la metamorfosi di Morpheus

Il software di file sharing, dopo aver adottato la piattaforma di Gnutella, introduce tecnologie antipirateria. L'obiettivo è quello di ritagliarsi uno spazio legale per evitare la mannaia della giustizia nel prossimo processo per violazione del copyright
Il software di file sharing, dopo aver adottato la piattaforma di Gnutella, introduce tecnologie antipirateria. L'obiettivo è quello di ritagliarsi uno spazio legale per evitare la mannaia della giustizia nel prossimo processo per violazione del copyright

Morpheus, ilpiù popolare software di file sharing da quando Napster è stato costretto a chiudere, staattraversando una fase di profonde trasformazioni. In attesa dell’inizio (il prossimo 30 settembre) del processoper violazione del copyright al quale è stato chiamato dalla Recording Industry Association of America(RIAA), e dopo aver cambiato piattaforma affidandosi al sistema opensource Gnutella, il sito tenta ora di evitare la mannaia della giustizia inserendo nel propriosoftware un sistema di gestione del copyright.

Pochi giorni fa, Morpheus ha annunciato l’introduzione ditecnologie antipirateria nel proprio sistema. Si tratterebbe di in un metodo in grado di cancellare dagli hard disk i file MP3 dopo un numero prefissato di giorni. In questo modo, il sito spera di ottenere un duplice risultato: il primo è quello di invogliare artisti esordienti o indipendenti a venderei propri brani tramite Morpheus senza rimanere preda dei pirati. Da questo risultato dovrebbe derivare il secondo e più importante: dimostrare che le tecnologie di file sharing non vengono necessariamente utilizzate in maniera illegale. Una strada difensiva già peraltro tentata, con scarso successo, da Napster.

Una mossa che si è resa assolutamente necessaria dopo il black-outdel 26 febbraio scorso: per tre giorni a partire da quella data, il software di Morpheus era risultato inutilizzabile. Come si era appreso successivamente, lo stop era stato dovuto al mancato pagamento da parte di Morpheus della somma dovuta alla società olandese Kazaa BV per l’utilizzo del programma FastTrack, allabase del sistema di file sharing di Morpheus.

Comunque fosse, il blocco di Morpheus ha fatto crollare unodei principali baluardi difensivi utilizzati dai siti per lo scambio di fileMP3, ovvero che, in mancanza di un database centrale, i fornitori delservizio non possono avere alcun controllo sul comportamento degliutenti. L’intervento di Kazaa sembra dimostrare il contrario ed ha fornito una freccia insperata all’arco della RIAA: «abbiamo sempre sostenuto che erano loroa controllare il sistema, e questa ne è la prova,» ha esultato il vicepresidentedella RIAA, Matt Oppenheim: «sembra una buona notizia per le case discografiche» ha aggiunto un analista di Jupiter MMXI: «pare che questi cosiddetti networks decentralizzati e incontrollabili sonomolto più controllabili e centralizzati di quanto si dica».

In risposta alla mossa di Kazaa BV, Morpheus ha deciso dicambiare piattaforma di riferimento, rivolgendosi al sistema opensource Gnutella. Secondo Steve Griffin, presidente di StreamCast (già nota comeMusicCity, la società di produttrice di Morpheus) è stata proprio Kazaa BV a violare gli accordi facendo venire meno ilrapporto di fiducia tra le due società. FastTrack era la piattaforma utilizzata dai sistemi di Morpheus, di Kazaa e di Grokster, i tre siti più popolari per lo scambio di MP3 e altri file in Rete. In questo modo, scaricando il Morpheus, unutente poteva accedere anche agli archivi di Kazaa e di Grokster, e viceversa.

La decisione di Morpheus, con i suoi 60 milioni di utenti,crea quindi un danno profondo anche ai clienti di Kazaa e Grokster. Secondo i dati Download.com, i programmi dei tre siti basati su FastTrack sono stati scaricati da quasi 90 milioni di utenti. «Non era nostra intenzione di separare i networks» ha dichiarato Griffin, «ma non so come ripristinare la compatibilità con qualcuno capace di oscurarti quandovuole«.

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