Car2Go, hello London

Car2Go saluta l'Inghilterra: la cultura del car sharing non ha attecchito, dunque Daimler preferisce investire in paesi di maggior potenziale come l'Italia.
Car2Go saluta l'Inghilterra: la cultura del car sharing non ha attecchito, dunque Daimler preferisce investire in paesi di maggior potenziale come l'Italia.

Car2Go chiude i battenti nel Regno Unito: troppo pochi i clienti, troppo piccolo il mercato, troppo scarsi i risultati per poter continuare una impresa che in Italia sembra invece vivere un esordio ben differente da quello oltre Manica. Attivo a Londra fin dal dicembre 2012 e a Birmingham dal 2013, il servizio di car sharing alza bandiera bianca già a metà 2014, decretando la fine di un esperimento che non ha saputo attecchire laddove la cultura della mobilità su strada è molto differente rispetto a quella del vecchio continente.

Secondo fonti Daimler, la causa potrebbe essere anzitutto nella radicata cultura del possesso dell’auto, estremamente forte e sentita. Da non sottovalutare, inoltre, l’importante rete metropolitana presente e l’iconica presenza dei mezzi pubblici di superficie: in entrambi i casi la quantità si accompagna alla qualità, offrendo strumenti di trasporto urbano ben al di sopra della media europea. Circostanze culturali da una parte e un contesto urbano differente dall’altra hanno fatto dell’avventura UK del servizio Car2Go un evidente fallimento. Da cui ora Daimler fugge, rifugiandosi laddove il car sharing ha trovato terreno ben più fertile. In Italia, ad esempio.

Car2Go è presente in 12 città in tutta Europa, tre delle quali italiane: Roma, Milano e Firenze. Assieme ad altri servizi di alto livello quale ad esempio Enjoy, Car2Go ha contribuito a far incontrare il car sharing con gli italiani, i quali hanno fin da subito risposto con estremo entusiasmo: sui 700 mila iscritti a Car2Go, infatti, ben 110 mila sono italiani e anche sul fronte Eni i risultati sono stati immediatamente di alto livello.

Daimler se ne dice pienamente convinta: il car sharing può essere entro pochi anni un mercato di grande redditività, sul quale le case automobilistiche hanno la possibilità di investire con forti opportunità di guadagno (nonostante venga di fatto scoraggiato il possesso dell’automobile personale). La scommessa sul futuro, una volta tanto, passa però per l’Italia: l’Inghilterra non è pronta e la differenza tra Roma e Londra, in questo caso, si è fatta sentire con estrema forza.

La chiusura di Car2Go a Londra è prevista per oggi stesso. Sul sito ufficiale è comparsa la comunicazione relativa, nella quale alla capitale è riservato semplicemente un “hello” che rimanda a quando il mercato UK avrà maturato i necessari cambiamenti culturali per poter accettare il modello “free-floating”.

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