Chiudono i siti del Peer to Peer

L'ultimo a chiudere è SuprNova.org, uno dei più noti divulgatori di link per Bittorrent. Ma è lungo l'elenco dei siti di supporto al file sharing che hanno deciso di interrompere le pubblicazioni
L'ultimo a chiudere è SuprNova.org, uno dei più noti divulgatori di link per Bittorrent. Ma è lungo l'elenco dei siti di supporto al file sharing che hanno deciso di interrompere le pubblicazioni

L’ultimo in ordine cronologico è stato SuprNova.org. Uno dei principali siti raccogli-link. Ogni giorno su Suprnova.org venivano pubblicati collegamenti a materiale digitale protetto da copyright e condiviso sul network di file sharing di BitTorrent. Suprnova non conservava materiale protetto, ma solo link, aggiornati dai navigatori, verso materiale protetto presente in rete. Stessa cosa facevano Phoenix Torrent e TorrentBits.org, altri siti che ora visualizzano in homepage solamente uno scarno comunicato di chiusura.

Una vera e propria epidemia sta colpendo i siti di file sharing in questi giorni: siti frequentatissimi da milioni di utenti che da un giorno all’altro scompaiono, chiusi da altri o dagli stessi amministratori. Il motivo? Suprnova non lo specifica chiaramente ma nell’ultimo messaggio lasciato online per alcune ore conferma che il sito è stato spento definitivamente per i «motivi che tutti conosciamo». In altre parole per paura delle ritorsioni della Motion Picture Association of America (MPAA), l’ente che riunisce i maggiori produttori di film e materiale cinematografico.

È dallo scorso 4 novembre che i vertici delle associazioni cinematografiche riunite sotto la MPAA hanno intensificato l’opera di repressione di chi viola il copyright dei film. Già il 17 novembre potevano sbandierare alla stampa i primi 200 casi, anonimi, di navigatori colti in flagranza di reato con la bisaccia piena di film protetti. Il 14 dicembre scorso la MPAA annuncia che tutti i siti che ospitavano link verso file protetti del network di BitTorrent erano da considerarsi sotto la scure delle denunce.

La scelta non è casuale. BitTorrent è, tra i programmi di file sharing, quello che meglio si presta a scaricare film in formato DVD o DivX. Il software è stato progettato con un occhio ai grandi volumi. In più, poiché non esiste un server centrale di ricerca, per reperire il materiale da scaricare c’è necessità di inviarlo o pubblicarlo su un sito Web in modo da diffonderlo ad altri. Da qui l’importanza dei siti per il funzionamento del programma.

Suprnova è solo l’ultimo sito colpito dall’ondata di legalità. La lista dei siti che da qualche giorno sono irragiungibili o del tutto spenti è lunga. Il 14 dicembre venivano arrestati dalla polizia finanziaria olandese gli amministratori di ShareConnector e Relases4U, due noti siti web che permettevano la pubblicazione di link verso il network di Edonkey (i sette sono stati rilasciati proprio ieri).

Il giorno dopo era la volta del finlandese Finreactor, chiusura e computer sequestrati dalle autorità locali. Nello stesso periodo scompariva dal Web per mano della polizia anche Youceff, francese, contenitore di molti link verso tracker di BitTorrent. Qualche giorno dopo è stata la volta della Spagna: il sito elbuscaelinks.com ha sostituito tutti i riferimenti a materiale protetto con una pagina in cui si invitano gli utenti a non scaricare più materiale illegale.

Chiusure per mano delle autorità, chiusure per mano degli amministratori impauriti dal clima e dagli arresti dei colleghi. I siti italiani sono stati risparmiati da questa ondata ma più perché chiusi da tempo che per altro. EnkeyWebSite, il primo sito italiano di grande visibilità, è stato messo offline lo scorso febbraio. A luglio è toccato a molti siti appartenenti al network di italiazip.com. In entrambi i casi si trattava di siti che fornivano link organizzati a materiale protetto.

I siti raccogli-link rappresentano il terzo fronte aperto dai detentori di copyright. Dopo aver cercato di metter fuori legge i software (caso Napster e caso Kazaa) e l’utente finale (le denunce della RIAA e della MPAA), le associazioni di categorie colpiscono anche i collettori di link, centrali non solo per la loro opera di divulgazione, ma soprattutto per la loro capacità di creare una comunità. E proprio la comunità ospitata da questi siti, tra Forum e Chat, creava un circolo virtuoso in cui gli stessi partecipanti ai forum o alle discussioni diventano “releaser”, ossia distributori essi stessi di materiale protetto.

Venuto meno il fine principale, quello di condividere file protetti, probabilmente verranno meno anche le comunità, con tutta la ricchezza che questi piccoli spazi della rete conservano. SuprNova ha specificato che, sebbene i link a materiale protetto saranno rimossi, strumeti come Forum e Chat resteranno a disposizione degli utenti che, forse, avranno meno voglia di affollarli.

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