eBay, ratificata la cessione di Skype

eBay, ha chiuso ufficialmente la cessione di Skype. Il 14% va in mano a Niklas Zennstrom e Janus Friis, il 56% ad investitori privati ed il 30% rimane a eBay, che incassa 1.9 miliardi in tutto. Ora Skype ha le carte in regola per un vero rilancio
eBay, ha chiuso ufficialmente la cessione di Skype. Il 14% va in mano a Niklas Zennstrom e Janus Friis, il 56% ad investitori privati ed il 30% rimane a eBay, che incassa 1.9 miliardi in tutto. Ora Skype ha le carte in regola per un vero rilancio

La firma è arrivata: eBay ha ufficialmente ratificato la cessione di Skype e, con documento ufficiale, ha chiuso ogni polemica. La trattativa è stata lunga e resa particolarmente complessa dal fatto che Niklas Zennstrom e Janus Friis si son messi di traverso sulla strada che doveva portare ad un facile spin-off. Ora i due creatori originari del software sono rientrati da una porta laterale e dovranno dimostrare di avere buone idee per lo Skype che verrà.

eBay trattiene per sé il 30% della proprietà, cedendo quindi il 5% rispetto alla prima valutazione compilata ai tempi dell’offerta di Mike Volpi. Il 14% del gruppo sarà nelle mani della coppia Zennstrom/Friis, i quali per avere questa lauta porzione hanno dovuto apportare un «sostanzioso investimento», la proprietà intellettuale celata nel gruppo Joltid e la rinuncia ad ogni ulteriore controversia legale contro eBay. Il restante 56% è nelle mani di investitori privati sotto la Silver Lake Partners, il Canada Pension Plan Investment Board e la Andreessen Horowitz. La Joltid entra in tutti i propri asset all’interno del nuovo Skype.

Per eBay l’incasso è pari a 1.9 miliardi di dollari, il che proietta il valore del gruppo a 2.75 miliardi. Trattasi pertanto di una cifra di poco superiore ai 2.6 miliardi pattuiti a suo tempo per l’acquisizione iniziale, quando il matrimonio tra Skype e eBay sembrava poter lanciare il VoIP in grande stile. In realtà Skype non ha saputo volare per quanto auspicato e, soprattutto, nessuna vera sinergia è mai stata trovata né con eBay, né con PayPal. Il matrimonio ha pertanto avuto vita corta e la conclusione è stata quella auspicata da tempo dagli investitori: separare, vendere e sperare che Skype possa sbloccare tutto il potenziale che ancora nasconde.

Il gruppo è in forte crescita, tanto in utenza quanto in introiti, ma vede oggi di fronte una sfida di grande importanza. Google, soprattutto, sembra poter creare una alternativa importante tramite Google Voice e l’acquisita Gizmo (per qualche giorno vicina alla stessa Skype prima dell’accordo con la Joltid), ed è di qui che occorrerà ripartire per dare un volto nuovo al futuro di Skype. Futuro che, ufficialmente, inizia oggi: Skype non ha più vincoli e la nuova proprietà ha stimoli ed interesse affinché il proprio investimento venga premiato.

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