Facebook, 5 centesimi per spaghetto: attenti alla bufala

Una foto con un cagnolino dalle zampe ferite gira per Facebook per raccogliere fondi. Si tratta di una vecchia bufala che ciclicamente torna.
Facebook, 5 centesimi per spaghetto: attenti alla bufala
Una foto con un cagnolino dalle zampe ferite gira per Facebook per raccogliere fondi. Si tratta di una vecchia bufala che ciclicamente torna.

Un cagnolino di nome “spaghetto” con le zampe posteriori in condizioni pessime. Un’immagine dolorosa, che spezza il cuore ai tanti amanti degli animali che popolano la Rete. Ma annessa a questa immagine su Facebook c’è un appello a finanziare l’intervento chirurgico: una bufala.

Basta fare un giro su Facebook per rendersi conto della proliferazione virale di questa immagine, in molti post pubblici. Un’immagine che sfrutta deliberatamente la forte cultura animalista sul Web per scopi sciocchi, come quello, in questo caso, di sovraccaricare le bacheche di Facebook.

L’appello riprende una vecchia bufala di qualche tempo fa (nella rete nulla si distrugge) e con poche modifiche al nome e ai riferimenti cronologici è di nuovo tornata in auge:

“Salviamo Spaghetto dall’essere soppresso!!.

Tutto ha inizio a dicembre 2011…Siamo state contattati per una creatura trovata in pessime condizioni sul ciglio della strada, una creatura abbandonata al suo destino, per lui nessun futuro…

Spaghetto ha circa 8/9 mesi, per sopravvivere deve essere sottoposto urgentemente a intervento chirurgico, i rischi sono tanti e la convalescenza è lunga e dolorosa, ma la sua voglia di vivere non ha limiti e la sua forza lo aiuta a superare grandissimi ostacoli…”

Che qualcuno possa credere che una semplice condivisione possa corrispondere a 5 centesimi di euro per questa operazione sembra davvero difficile, tuttavia è sempre meglio informare gli utenti che si tratta di bufale, di contenuti realizzati ad arte, che tramite l’emotività di un’immagine possono proliferare nelle reti sociali a una velocità incredibile.

L’augurio di tutte le associazioni che si occupano di cura degli animali è che nessuno abbia mandato denaro né abbia pensato di contattare il vero padrone di questo cane. Ma raccontare di questo fatto ci aiuta a ricordare come anche su Facebook non mancano molte pagine, come per esempio l’Enpa, che invece permettono di aiutare per davvero i migliori amici dell’uomo.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti