Facebook Live vietato per chi viola le regole

Facebook ha annunciato una nuova politica per le dirette Live, con nuovi limiti per chi violerà le regole anche per una sola volta.
Facebook ha annunciato una nuova politica per le dirette Live, con nuovi limiti per chi violerà le regole anche per una sola volta.

Facebook Live, il servizio di diretta video del social network di Mark Zuckerberg, sarà vietato per un certo periodo di tempo a tutti quegli utenti che violano le regole anche solo una volta. Una decisione che fa parte della nuova policy di Facebook, avvenuta come conseguenza degli attacchi terroristici contro due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda. proprio questo tragico evento fu trasmesso in diretta su Facebook dall’attentatore Brenton Tarrant, video live visto da diversi utenti secondo i dati rilasciati dalla stessa azienda.

In una nota Facebook spiega le nuove regole: chiunque violerà le policy più serie sarà sostanzialmente bannato per un certo periodo di tempo:

A chi viola le regole verrà limitato l’utilizzo di Live per determinati periodi di tempo, ad esempio 30 giorni, a partire dalla prima violazione. Chi condivide un link con una dichiarazione di un gruppo terroristico senza contesto verrà immediatamente bloccato dall’uso di Live per un determinato periodo di tempo.

Facebook ha inoltre stretto un accordo da 7,5 milioni di dollari con tre Università USA, cioè The University of Maryland, Cornell University e The University of California, Berkeley. Tutto questo per consentire di migliorare la tecnologia per individuare video, audio e immagini che possono essere manipolate per essere di nuovo condivise sulla piattaforma. Proprio questo è capitato con il video della strage terroristica di Christchurch: non solo postato dall’autore, ma scaricato e postato di nuovo in continuazione.

Facebook ultimamente si sta impegnando sempre di più per limitare la diffusione di contenuti inappropriati, false informazioni e propaganda, anche in vista delle imminenti elezioni europee. Recentemente in Italia ha chiuso 23 pagine che diffondevano fake news, di cui almeno la metà di queste pubblicava contenuti a supporto di Lega e M5S.

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