Facebook nel mirino dell'antitrust dell'Unione Europea

La Commissione Europea si appresta ad aprire un'inchiesta sulle presunte pratiche anticompetitive del social di Mark Zuckerberg.
La Commissione Europea si appresta ad aprire un'inchiesta sulle presunte pratiche anticompetitive del social di Mark Zuckerberg.

La Commissione Europea sta per aprire un’indagine formale sulle presunte pratiche anticompetitive di Facebook. Lo rivela l’edizione online del Financial Times, che riporta delle indiscrezioni definite “più che attendibili”, provenienti da Bruxelles. L’accusa sarebbe quella secondo la quale il colosso dei social avrebbe distorto il mercato della pubblicità, promuovendo i suoi servizi sul Marketplace gratuitamente ai suoi 2,60 miliardi di utenti attivi mensili.

Tensioni tra Facebook e la Commissione UE

Secondo il noto giornale economico-finanziario del Regno Unito le relazioni tra Facebook e la Commissione Europea durante la prima fase di incontri per la raccolta di informazioni e della documentazione richiesta dagli investigatori, sarebbero stati abbastanza tese. Il social di Mark Zuckerberg ha in tal senso perfino portato Bruxelles in tribunale, accusando i funzionari europei di rivolgere ai suoi dipendenti delle domande troppo “invadenti” e in violazione della loro privacy.

Lo scorso dicembre 2020, Bruxelles ha varato due pacchetti, il Digital Services Act e il Digital Market Act, che mirano a proteggere i consumatori e i loro diritti fondamentali online. Ma anche per promuovere l’innovazione e l’equa competitività in un ambiente dove le regole del gioco vengono spesso dettate dalle attività di alcune piattaforme online che agiscono come gatekeeper. Quella in arrivo contro Facebook, comunque, è solo l’ultima di una serie di inchieste antitrust avviate da Bruxelles e da molti singoli Paesi europei nei confronti di Big Tech.

Antitrust

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Nelle scorse settimane, per esempio. Google si è vista sanzionare con una multa da oltre 100 milioni di euro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiano, per abuso di posizione dominante attraverso il sistema operativo Android e l’app store Google Play. Pochi giorni fa, invece, Amazon si è salvata dal dover pagare 250 milioni di euro di imposte arretrate al Lussemburgo, conseguente a un accordo fiscale ritenuto dalla Commissione Europea contrario alle norme comunitarie antitrust.

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