Facebook Offers è il servizio stile Groupon lanciato in prova dal colosso dei social network due mesi fa e attualmente disponibile solo per un numero selezionato di partner. Le tante potenzialità della cosa devono però scontrarsi con la realtà dei fatti di un sistema ancora mal calibrato ed in grado di giocare brutti scherzi alle imprese che decidono di usufruirne. Ne sa qualcosa l’eco-resort Huon Bush Retreats, che offriva 50 coupon direttamente tramite il servizio del social network.
I coupon davano l’opportunità agli utenti che fossero riusciti a riscattarlo di prenotare una stanza per tre notti a solo 99 dollari a pernottamento. Molti australiani non solo hanno riscattato l’offerta, ma l’hanno di conseguenza condivisa tra le pagine del social network. Il contorto meccanismo della piattaforma ha insomma nel giro di qualche ora coinvolto nella promozione più di 3 milioni di utenti.
Considerato che Facebook Offers è ancora un servizio destinato a partner selezionati, in molti hanno pensato inoltre che si trattasse di spam gratuito. Di conseguenza, Huon Bush Retreats si è trovato ad affrontare un numero incredibile di lamentele da parte di utenti convinti che la loro bacheca destinata alle notizie si riempisse indebitamente di quello che a prima vita sembrava il classico spam delle reti internet. Altri invece hanno prenotato, facendo subito lievitare il numero dei coupon elargiti dal sistema.
Paul Dimmock, proprietario della compagnia, ha subito spiegato sulla pagina Facebook ufficiale che non era in atto alcuna operazione illegale, aggiungendo che la colpa è tutta da assegnare al social network, che gestisce in maniera automatica la distribuzione delle offerte. Di fronte ad evidenti vantaggi, anche Facebook Offers, servizio che peraltro deve ancora essere lanciato in tutto il mondo, conosce il lato oscuro di un sistema che più volte ha fatto finire nell’occhio del ciclone il leader Groupon.
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Questa storia è solo un esempio, ma si può parlare anche di un lieto fine: Dimmock ha specificato che il 70% delle chiamate ricevute non riguardavano lamentele, ma solo richieste di informazioni sul coupon lanciato su Facebook da condividere con altre persone. Così, ha deciso di estendere l’offerta. E l’obiettivo, del resto, era proprio quello di riempire le stanze: obiettivo, in un modo o nell’altro, raggiunto.