Facebook potrebbe presto cambiare nome

Secondo recenti indiscrezioni, Facebook potrebbe presto cambiare nome e raggruppare tutte le sue divisioni e i progetti sotto una nuova società.
Secondo recenti indiscrezioni, Facebook potrebbe presto cambiare nome e raggruppare tutte le sue divisioni e i progetti sotto una nuova società.

A quanto pare, Facebook starebbe effettuando il rebranding e cambiando il nome dell’azienda. Potrebbe succedere già la prossima settimana, secondo quanto riportato da The Verge.

Stando alle indiscrezioni, il prossimo nome potrebbe riflettere l’attenzione del gigante dei social media sul metaverso che ha intenzione di creare. Potrebbe quindi essere in qualche modo collegato al suo mondo di realtà virtuale social ancora inedito, chiamato Horizon Worlds. Per quanto riguarda il social network in sé, probabilmente, il nome resterà invariato, mentre cambierà quello della società madre: qualcosa di simile è successo a Google nel 2015, quando ha raggruppato i suoi progetti e le sue divisioni sotto la custodia di Alphabet.

La fonte riporta che il cambio di nome è un segreto custodito gelosamente per il momento, di cui persino i dirigenti senior sarebbero all’oscuro. È da tempo che Mark Zuckerberg non nasconde l’intenzione di voler creare un metaverso, compiendo passi in avanti verso tale obiettivo. All’inizio di quest’anno, Facebook ha formato un team che si occupasse proprio di questo, e solo pochi giorni fa ha parlato di nuovi 10mila posti di lavoro in tutta Europa entro i prossimi cinque anni, al fine di realizzare le esperienze di realtà virtuale e aumentata prefissatesi. A settembre, la società ha inoltre distribuito gli occhiali smart per la realtà aumentata Ray-Ban Stories.

Non è chiaro da quanto tempo Facebook abbia deciso di cambiare nome, ma è sicuramente una buona trovata per mettersi sotto una nuova luce anche dal punto di vista legale, date le accuse che sta affrontando. È stata infatti messa in discussione l’efficacia dei sistemi di intelligenza artificiale dell’azienda, così come il suo ruolo nella diffusione di messaggi “divisivi ed estremi”.

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