Facebook usa gli utenti come testimonial

Le immagini della propria gallery su Facebook potrebbero comparire in banner autorizzati a farne uso sulla bacheca degli amici. Non sempre, però, queste associazioni sono opportune e gradevoli. Per questo è possibile disabilitare questa opzione poco nota
Le immagini della propria gallery su Facebook potrebbero comparire in banner autorizzati a farne uso sulla bacheca degli amici. Non sempre, però, queste associazioni sono opportune e gradevoli. Per questo è possibile disabilitare questa opzione poco nota

Le vie dell’advertising sono infinite, soprattutto su Facebook. Ed è per questo motivo che da qualche giorno si sta sviluppando un piccolo allarme relativo alla possibilità da parte del social network di utilizzare immagini prelevate dalle gallery dei propri utenti per comporre promozioni basate sulle dinamiche del network stesso.

Spiega Webnews: «Il sistema prevede infatti l’associazione tra un annuncio pubblicitario e la foto di uno dei contatti presenti nella lista amici di chi sta navigando, con l’obiettivo di attirare l’attenzione della persona che sta sfogliando le pagine del sito presentandogli in bella vista un “volto conosciuto”, quanto basta per far concentrare l’attenzione dell’utente sul banner e magari cliccarci sopra. Una soluzione assolutamente “azzeccata” in relazione agli scopi che si prefigge, non c’è che dire. Il problema però è quando le immagini vanno a finire su banner che sponsorizzano prodotti o servizi non particolarmente “pertinenti”». Ed è infatti da una associazione poco pertinente che si è sviluppata la polemica.

Il caso è quello della signora Cheryl Smith, la cui immagine è comparsa sulla bacheca del marito in relazione al servizio “Hot Singles”: né il destinatario, né la coniuge hanno evidentemente apprezzato la cosa. «Va precisato che secondo i responsabili del sito, da un punto di vista legale, Facebook ha agito in piena correttezza, dato che tra le condizioni di sottoscrizione del servizio che si accettano al momento dell’iscrizione ci sono alcune clausole che prevedono l’utilizzo da parte dei gestori del sito delle foto personali, ma ciò che fa discutere è che nessuna “chiara” comunicazione sia stata data prima di attivare questo sistema».

Ancora una volta, insomma, Facebook forza a proprio vantaggio la privacy degli utenti per trarne lucro tramite i sistemi di advertising. Tutto lecito, ma non per questo gradito. Agli utenti rimane però ancora la possibilità di riprendere la propria privacy (e reputazione) in mano vietando incursioni non desiderate all’interno della propria gallery. Quel che l’utente può fare è quel che in molti vanno ripetendo tramite un passaparola che ha già preso corpo da giorni: «selezionare “Impostazioni” dal menu in alto e cliccare su “Impostazioni sulla privacy”, poi su “Notizie e Bacheca”, in seguito su “Inserzioni Facebook”, su “Presenza nelle Inserzioni di Facebook” e impostare, infine, su “Nessuno”. In tal modo sarete al riparo da un uso scorretto delle vostre immagini».

Una curiosità aggiuntiva: da poche ore è possibile anche cambiare lo username univoco che identifica la propria pagina personale sul social network. Con una avvertenza, però: sarà possibile cambiarlo una volta soltanto.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti