Fusion Drive, lo storage ibrido dei nuovi iMac

I nuovi iMac integrano una soluzione di storage, denominata Fusion Drive, che unisce la capacità del disco rigido alla velocità dell'SSD.
I nuovi iMac integrano una soluzione di storage, denominata Fusion Drive, che unisce la capacità del disco rigido alla velocità dell'SSD.

Durante la presentazione dei nuovi iMac da 21,5 e 27 pollici, Apple ha evidenziato sopratutto due caratteristiche dell’ottava generazione dei suoi all-in-one: il design super sottile e la “nuova” tecnologia Fusion Drive, disponibile anche per il Mac mini. Dietro questo nome si cela una soluzione di storage ibrido ottenuto dall’unione di un tradizionale hard disk da 1 o 3 TB e un SSD da 128 GB (prodotto da Samsung). Una tecnologia che ricorda quindi prodotti già in commercio, come il Momentus XT di Seagate o il RevoDrive Hybrid di OCZ.

Come al solito, Apple non fornisce troppi dettagli tecnici durante la presentazione dei nuovi prodotti, ma qualche informazione aggiuntiva la si può leggere sul sito web ufficiale del gruppo:

Il nuovo iMac porta con sé un’opzione di archiviazione rivoluzionaria: si chiama Fusion Drive, e combina un capiente disco rigido con un’unità di memoria flash ad alte prestazioni. Fusion Drive gestisce in modo intelligente i tuoi dati, e lo fa in automatico. Nella memoria flash, più scattante, archivia le app, i documenti, le foto e tutto quello che usi più spesso. Tutto il resto lo sposta nel disco rigido. In questo modo avvii il tuo iMac in un attimo, e ci metti sempre meno tempo ad aprire le applicazioni e i file che usi di più, perché il sistema pian piano impara a conoscere le tue abitudini.

In realtà c’è poco di rivoluzionario in tutto ciò, in quanto il Seagate Momentus XT è sul mercato da oltre due anni. Fusion Drive è un sistema di archiviazione ibrido che sfrutta la velocità dell’unità a stato solido per l’avvio del sistema operativo e delle applicazioni, e la capacità del disco rigido per l’archiviazione dei dati. Il sistema operativo (OS X Mountain Lion) “vede” la somma dello spazio disponibile, quindi circa 1,1 TB o 3,1 TB, e non permette all’utente di utilizzare separatamente i due drive.

Quando Fusion Drive è attivato, OS X riserva alle operazioni di scrittura 4 GB di spazio, che svolgono quindi la funzione di write buffer o write cache. Se viene superato questo limite, le scritture continueranno sull’hard disk. La gestione del buffer avviene mediante algoritmi implementati nel sistema operativo. Inoltre, Mountain Lion sposta in modo “intelligente” sulla memoria flash NAND da 128 GB file, dati e applicazioni utilizzati più frequentemente. Solo quando la copia è completata, vengono cancellati gli originali dall’hard disk. In questo modo non si rischia di perdere i dati se, ad esempio, si verifica un’interruzione di corrente.

OS X impara le abitudini dell’utente, per cui dopo un po’ di tempo le applicazioni dovrebbero beneficiare della maggiore velocità offerta dall’SSD. L’unico dubbio riguarda la dimensione: 128 GB sono sufficienti per un uso intensivo dell’iMac? Nel caso in cui venga superata questa capacità, entra in gioco il disco a piatti magnetici e quindi la velocità delle operazioni torna normale.

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