G.ho.st, un computer virtuale in rete

G.ho.st è un online desktop davvero completo e funzionale. Il servizio che offre è molto simile a quello di un desktop tradizionale: c’è una barra degli strumenti e delle applicazioni, un menu per attivare i programmi e 5GB di spazio per caricare i propri file.

Quello dei programmi sembra l’aspetto più interessante. Se infatti un online desktop deve essere solo un contenitore dei propri file, magari appena più colorato e interattivo di un sito di file sharing, allora la sfida può considerarsi persa in partenza.

Vediamo più da vicino come funziona G.ho.st. Dopo essersi registrati, si accede al proprio desktop. Da lì posiamo lanciare le varie applicazioni dal pulsante Go, situato in basso a sinistra, o attraverso le icone presenti sul desktop.

Da All Programs si accede ai programmi, mentre da My VC, che sta per Virtual Computer, ai file. Si lavora su icone e finestre, e i comandi sono in tutto e per tutto simili a quelli che siamo abituati ad utilizzare: ad esempio tasto destro per accedere alle proprietà.

Da provare poi la modalità a tutto schermo: in questo modo siamo immersi solo su G.ho.st, senza nessun altro elemento di contorno, quindi proprio come un vero desktop. Peraltro, F11 sembra non funzionare per tornare allo schermo normale, e la barra inferiore degli strumenti resta anche quando andiamo su altre finestre non di G.ho.st, il che è un po’ inquietante. Comunque, basta andare in cima alla pagina col mouse per far ricomparire i pulsanti di ridimensionamento finestra.

Si parlava di programmi, e in effetti la scelta sembra abbastanza ricca. Si va dai giochi alle piattaforme di social network o alle utilità varie, sfruttando applicazioni online già esistenti ma con una marcia in più, perché non si passa dall’apertura di una nuova finestra del browser. Può sembrare paradossale, ma c’è anche un browser interno, l’idea è che in questo modo i siti visitati e i preferiti rimangano sempre salvati online.

Quindi applicazioni online già mature vengono proposte come sufficienti ad essere integrate in un meccanismo più ampio, quale è un desktop virtuale, e questo è il dato forse più indicativo di come le applicazioni online stiano, a questo punto, veramente iniziando a correre con le proprie gambe. Ad esempio per scrivere abbiamo Zoho Docs, o Google Docs, quest’ultimo utilizzabile dopo aver importato i nostri documenti.

Gli aspetti critici sono quelli tipici di questi strumenti, cioè una maggiore lentezza, anche se non particolarmente fastidiosa, rispetto ad un’applicazione offline. Inoltre, per poter utilizzare alcuni programmi complessi, come di grafica o montaggio video, c’è ancora da aspettare, ma forse arriverà anche quel momento. L’importante è farsi trovare pronti.

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