Giovani e media digitali: la snack culture universitaria

Giovani e Media digitali è la prima ricerca promossa dall’Osservatorio Nuovi Media – NuMediaBios: si tratta di una ricerca quali-quantitativa volta ad approfondire il rapporto tra media e giovani universitari, ponendo particolare attenzione ad alcuni aspetti come:

  • la familiarità degli studenti nell’utilizzo dei più innovativi strumenti tecnologici;
  • le abitudini di consumo di prodotti e contenuti culturali;
  • la frequenza e la modalità attraverso la quale gli studenti si connettono ad Internet;
  • analizzare la conoscenza e l’impiego degli strumenti 2.0.

Vediamo di analizzare assieme le principali considerazioni emerse a margine dei dati.

Dall’analisi sono emersi principalmente tre tipologie di profilo che racchiudono grossomodo l’intero panorama attuale dei consumatori.

I tre profili sono: Inter@attivati, Analogici e Digital Mass.

Analizziamo nello specifico i tre gruppi in modo da poter dare ai nostri lettori un panorama più ampio sulla ricerca e sui vari profili delineati.

Inter@ttivati
Si tratta del gruppo di soggetti attivi nella rete, definiti come “creativi tecnologici”, cioè coloro che contribuiscono attivamente alla creazione di contenuti all’interno del Web. per esempio sono coloro che caricano video su YouTube, oppure quelli che modificano le pagine su Wikipedia, che impiegano MySpace e hanno un elevatissimo consumo tecnologico e mediale.

Questo gruppo corrisponde al 26,3% del campione considerato.

Analogici
Questo secondo gruppo (che rappresenta il 19,6% del totale) è di profilo più basso: il consumo mediale e tecnologico non è elevato e l’interazione con il mezzo non è elevata, si tratta principalmente di utenti base e principianti. Hanno un profilo culturale più basso: affermano di consumare meno libri e di leggere poco, sia su Internet che sulla carta stampata.

Digital Mass
Rappresenta la parte più consistente, con il 41,5% del totale. Si tratta di persone che pur avendo un profilo di consumo molto elevato presentano ancora una certa diffidenza nella creazione o nelle partecipazione attiva all’interno della rete: utilizzano Internet sopratutto per l’instant messaging e per le funzioni di base, senza partecipare in maniera creativa alla costruzione di qualcosa.

Ciò che li differenzia dal primo gruppo è proprio questo loro carattere di passività.

In conclusione: una ricerca interessante che merita di essere segnalata e pubblicizzata, se non altro per dare visibilità a iniziative italiane di questo tipo. È bene che il nostro paese rimanga aggiornato e attento a ciò che accade, sia a livello accademico che semplicemente scolastico.

Una nuova generazione di “nativi digitali” si sta affermando, restare semplicemente a guardare senza agire significherebbe essere spazzati via nel giro di qualche anno.

Vi ricordiamo che l’intera ricerca sarà disponibile sul sito ufficiale dell’Osservatorio e che sarà possibile consultarla senza problemi.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti