Gmail e l'invio programmato dei messaggi

Il servizio di posta elettronica offerta dal gruppo di Mountain View sta per arricchirsi di una comoda funzionalità per l'invio programmato dei messaggi.
Il servizio di posta elettronica offerta dal gruppo di Mountain View sta per arricchirsi di una comoda funzionalità per l'invio programmato dei messaggi.

Quello offerto dal gruppo di Mountain View è senza alcun dubbio uno dei servizi più versatili e comodi per gestire la propria casella di posta elettronica, dalla tastiera di un computer così come attraverso i display touchscreen di smartphone e tablet. C’è però una funzionalità che ancora oggi, in modo quasi inspiegabile, risulta assente da Gmail: la possibilità di impostare l’invio programmato dei messaggi. Chi ne necessita deve attualmente affidarsi a una soluzione di terze parti, a un’estensione per il browser o ad altri workaround.

A quanto pare Google ha intenzione di colmare la lacuna a breve, andando così a soddisfare un’esigenza più volte manifestata dagli utenti sui forum e sulle pagine del supporto ufficiale. A scoprirlo è stata la sempre attenta redazione del sito Android Police, analizzando il codice presente all’interno del file APK relativo all’app ufficiale nella sua nuova versione 8.7.15. Nel teardown sono stati rinvenuti riferimenti diretti a una feature chiamata Schedule Send (Invio Programmato in italiano) che lascia pochi dubbi sulla sua natura. Al momento la caratteristica non sembra ancora essere stata abilitata su larga scala: forse è in fase di test per un numero ristretto di iscritti al servizio.

Con tutta probabilità, una volta avviato il rollout, la funzionalità verrà messa a disposizione sia attraverso l’app mobile sia nell’interfaccia desktop di Gmail. La novità testimonia la volontà di Google a migliorare continuamente la piattaforma, anche sulla base dei feedback raccolti, così da andare a soddisfare le necessità della propria utenza, sia in ambito business sia all’interno del segmento consumer.

Restando in tema, di recente bigG è intervenuta su una questione delicata riguardante la tutela della privacy, legata alla possibilità per le aziende di terze parti di consultare il contenuto dei messaggi inviato e ricevuti dagli utenti.

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